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Di Amato (Maire): "23 straordinario, dimensione progetti e tecnologia driver per crescita portafoglio ordini; acquisizioni? Focus su Europa e India"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Fabrizio Di Amato, Presidente di Maire: "Presentato il piano 24-33, anche il Sistema Paese necessita più lungimiranza"

05 Marzo 2024

Fabrizio Di Amato, Presidente di Maire, in occasione del Maire Capital Markets Day, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia: 

"I risultati che abbiamo raggiunto nel 2023 sono straordinari e sono stati possibili grazie al lavoro straordinario che ha fatto tutto il team tutti i giorni con spirito di responsabilità e con approccio professionale. Il secondo fattore di successo penso sia stata la scelta che abbiamo fatto un po' di anni fa, ossia quella di essere come noi ci definiamo più technology driven, cioè con una grande competenza all'interno della tecnologia rispetto alla grande capacità di esecuzione. Ecco, il combinato di queste due componenti consente ai nostri clienti di sceglierci, perché siamo in grado di dare un package, cioè un progetto end to end, dal foglio bianco fino alla realizzazione di un complesso industriale. I risultati del 2023 pongono sicuramente le basi per quegli obiettivi che ci siamo dati nel 2024 e soprattutto ci fanno guardare in un mondo che sta cambiando, cioè dove gli investimenti nella transizione sono sempre più crescenti. Sicuramente noi pensiamo e siamo sicuri di poter giocare un ruolo fondamentale in questa trasformazione".

Perché una così forte accelerazione sul portafoglio ordini e quali i driver di crescita?

"I driver sono come dicevo intanto le dimensioni dei progetti, che sono sempre più grandi. La seconda cosa è quella che dicevo prima, ossia la componente tecnologica, che gioca un ruolo importante. Il cliente si sente più comfort nel momento in cui dallo stesso soggetto può interagire con un team di professionisti che sono in grado di colmare il gap sia tecnologico che di esecuzione. Per loro è una garanzia".

Avete presentato oggi il piano strategico 2024-2033

"Intanto la prima cosa è che noi abbiamo deciso di studiare internamente, perché anche noi dobbiamo capire dove saremo tra dieci anni e quindi solo averlo pensato ci ha fatto pensare a tante cose che dobbiamo fare e che abbiamo già fatto. Questo è uno stimolo fondamentale, non solo per me ma per tutto il management della società.

I grandi highlights sono i mercati di riferimento dove operiamo. Facciamo un esempio: l'idrogeno blu, noi abbiamo expertise nell'idrogeno da 40 anni, il famoso idrogeno grigio. Oggi, grazie alle tecnologie che abbiamo portato in casa con l'ultima acquisizione di ieri, abbiamo anche la tecnologia per trasformare l'idrogeno da grigio a blu. Quindi in un mercato crescente come quello dell'idrogeno blu per esempio, oppure per quella che è la green ammoniaca nel mondo dei fertilizzanti dove abbiamo una quota di mercato del 60%, siamo convinti che grazie a questi grandi investimenti potremo raggiungere quei target che ci siamo dati nel piano.

Ultima non per importanza anche la capacità di crescita in termini di persone. Abbiamo visto nella presentazione di oggi che siamo cresciuti in modo importante soprattutto in India, dove c'è una forza lavoro maggiore di quella che potremmo trovare qui e anche quello è stato un driver importante. Vent'anni fa abbiamo scelto di essere lì con un piccolo centro, oggi è il centro più grande di tutto il gruppo, quindi questo e un driver importante su cui possiamo veleggiare per la crescita futura".

Secondo lei potrebbe essere utile un piano decennale anche per il sistema Paese?

"Io penso proprio di sì.  Noi abbiamo delle tecnologie che come dicevamo prima sono già a mercato oggi, alcune saranno a mercato tra due anni, e qualcuna ancora più a lungo. Lei si immagina che se avessimo fatto un piano più corto, non saremmo riusciti a catturare i risultati di alcuni investimenti fatti. Approfitto per questo per dire agli imprenditori e manager di guardare un po' più a lungo termine, anche oltre quello che non è visibile"

Quali sono i Paesi e gli ambiti principali a cui state guardando?

"Sicuramente l'Europa, poiché vi è una maggior facilità di interscambio e culturale, ma anche l'India. Le ultime acquisizioni che abbiamo fatto si collocano in Italia e Germania, ma non escludo anche l'oltreoceano. Sugli ambiti sicuramente il settore tecnologie, sempre rimanendo nel core business, e anche man-hours, dove vi sono competenze di tipo ingegneristico". 

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