30 Gennaio 2024
Alessandro Barberis Canonico, Presidente di Milano Unica, in occasione della cerimonia inaugurale della 38^ edizione "Intelligenza Artificiale: prospettive e sfide per il settore tessile e accessori" organizzata a Fiera Milano, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
“Quello di quest’anno è un evento in cui partecipano 609 espositori: questo sta a significare una ripresa importante; infatti, siamo un numero in più di espositori rispetto al pre pandemia 2019.
Abbiamo una vasta offerta di tessuti, principalmente made in Italy, e un incremento nell'offerta delle collezioni donna, quindi un miglioramento rispetto l'offerta creativa italiana della miglior qualità.
Sono inoltre arrivate tante conferme di buyer da tutto il mondo, tranne ovviamente dai Paesi che hanno il Capodanno lunare come la Cina come la Corea; di fatto però le aspettative sono alte in questo momento le aziende hanno già iniziato a lavorare e ci aspettiamo una buona fiera.
La presenza del Ministro Urso ci fa onore, perché supporta il made in Italy e le cose in cui noi crediamo, ossia la qualità, l'alto di gamma e i prodotti che si vendono in tutto il mondo.
Il made in Italy esporta 70% dei suoi prodotti tessili in giro per il mondo ed è apprezzato ovunque per la qualità dei propri materiali, gli aspetti legati alle materie prime e gli aspetti di ricerca. Una cosa interessante è nella zona tendenza in cui abbiamo fatto una selezione importante delle 609 aziende in cui si trovano tutte le novità ordinate per un insieme di temi legati soprattutto alla parte creativa e innovativa.
La fiera quindi per noi parte col migliore degli auspici.”
Quali sono le novità di questa 38esima edizione?
“Per vedere le novità di questa edizione bisogna andare a osservare le collezioni, toccarle, tirarle e vedere come reagiscono.
Noi abbiamo ovviamente gli accessori, tutta la parte della camiceria, la parte dell'abbigliamento e tutta la parte tessile completa.
Per quanto riguarda la novità presente oggi in sala, è che tratteremo il tema dell'intelligenza artificiale e le sue ripercussioni sul settore del tessile.
Questo è un momento in cui coinvolgiamo i nostri imprenditori per capire quali sono le strategie future a cui si dovrà far fronte nel parco dell'automazione prossima.”
A detta di ciò il 4.0 che cosa rappresenta per l'industria tessile?
“Sul 4.0 siamo ancora un po’ lontani; un insieme di processi potrebbero diventare semiautomatici: la parte più procedurale passerà alla macchina e rimarrà all'uomo la parte concettuale.
Sicuramente nell’industria tessile, sia nella parte di marketing che nella parte procedurale, quella più operativa dell'azienda, è probabile che ci sia un'introduzione di questi strumenti; sull'aspetto creativo sarà difficile, perché il concetto tattile per noi ancora molto rilevante.
Noi non abbiamo solo problema solo dei nuovi lavori, ma anche un problema legato alla formazione dei lavoratori lavoratori.
Oggi è molto difficile trovare tecnici, perché molti stanno entrando in pensione.
Noi come Milano Unica andiamo avanti nel ricercare nuove forme di formazione: ci mancano i periti industriali di vecchio stampo che sappiano tingere, tessere e filare e verificare la qualità del prodotto.
Il problema è anche alla base dei lavori tradizionali che hanno avuto un'evoluzione parallela a quella delle sostanze chimiche, dei processi tecnologici di fabbricazione di tessuti, e della struttura dei tessuti.
Ci mancano gli aspetti legati all'innovazione e alla costruzione del tessuto nelle varie forme. Ecco proprio perché c'è questo questo questo questo rinnovamento della forza lavoro.”
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