22 Gennaio 2024
Luca Vergani, CEO di Wavemaker, in occasione della conferenza stampa di inizio anno tenutasi al WPP Campus di Milano, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"È stato un anno di grandi soddisfazioni perché siamo riusciti a crescere ulteriormente di volume, per cui di gestito del billing, ovvero degli investimenti che ottimizziamo per le aziende che sono nostre clienti e che ci scelgono come partner di comunicazione, ma non solo; abbiamo notevolmente sviluppato tutte le aree di consulenza, quindi la parte di gestione dei content che va dal placement alla gestione degli influencer tanto di moda e sulla bocca di tutti in questo periodo. Abbiamo sviluppato la branded content, piuttosto che progetti veri e propri editoriali; tutta l'area e-commerce per cui da retail media come generare valore, come vendere, come usare anche Amazon come canale di delivery, non solo dei prodotti, ma anche della comunicazione. Abbiamo incrementato tutto quello che comprende il mondo del CRM e la consulenza alle aziende in uno scenario che sta vedendo spegnere le opportunità date dai tracciamenti figli dei cookie, e una parte di consulenza in area digital transformation o di business sui quali le aziende sempre più ci coinvolgono. Questa parte ha avuto un notevole sviluppo nel corso del 2023".
Chiuso il 2023, quali sono le previsioni per il mercato pubblicitario nel 2024?
"Il mercato pubblicitario dovrebbe continuare a crescere. Per fortuna l'anno scorso è cresciuto del 4%. La stima è che vada nella stessa direzione, per cui che cumuli il 4% dell'anno scorso e generi ulteriormente delle crescite nel corso dell'anno. Poi, come sempre accade, dovremo rivedere mese dopo mese nel rispetto dell'andamento della propensione ai consumi degli italiani e degli sviluppi internazionali di tutte le nubi grigie che si stanno creando intorno al consumatore in Italia".
Durante la conferenza abbiamo parlato di come la televisione sia cresciuta in termini pubblicitari e di come ci sia stato un lieve calo della parte online e digitale. Secondo lei, quali driver spingeranno il mercato nel 2024 in termini sia di settori, che di canali?
"Nel corso dell’anno il digitale è cresciuto di meno e la keyword adesso è retail media, per cui tutti i retailer che mettono i loro dati a disposizione delle aziende per poter pianificare su consumatori profilati in maniera molto puntuale sulle proprie vendite, al di là dei cookie che si spegneranno nel corso dell'anno. Pertanto, se devo individuare il trend, l'elemento e il contesto di grande attenzione, dico che si tratta del mondo del retail media. La televisione ha trovato il suo bilanciamento e l'altra area di forte crescita sarà il digitale, che ha contaminato e sempre più contaminerà gli altri mezzi con le connected tv, i podcast e i webcast."
Per quanto riguarda i risultati che volete raggiungere nel 2024, in che cosa vi distinguerete rispetto alle altre agenzie? Prima parlava del fatto che vi definiste come un'agenzia della "provocation".
"Diciamo che mi piacerebbe bastasse solo la provocation: quello è un po’ il nostro modo di dare risposte ai problemi delle aziende. Credo che il nostro valore risieda nell'avere tutte le discipline all'interno dell'agenzia. In un contesto che è diventato sempre più complicato, dove i consumatori sono diventati sempre più complicati da raggiungere e da convincere, il fatto di avere discipline e capabilities tutte in house ci consente di erogare il miglior servizio e la miglior risposta alle aziende. Questo ritengo diventi un asset e che sia un asset competitivo non da poco".
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