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Dell’Orco, Italgas: “Coldiretti, protocollo d’intesa per sviluppare il biometano; anomalia italiana 80% dei costi di allacciamento ai produttori“

Assemblea elettiva Coldiretti, Ettore Prandini confermato presidente nazionale all'unanimità e firmate intese con le più importanti realtà del Paese come Open Fiber, Eni, Italgas, Vitroplant, Enel, Acea

20 Dicembre 2023

Oggi, a Palazzo Rospigliosi, l'Assemblea elettiva di Coldiretti, dove Ettore Prandini è stato confermato presidente nazionale all'unanimità e sono state firmate intese con le più importanti realtà del Paese, da Open Fiber a Eni, da Italgas a Vitroplant, da Enel al Gse fino ad AceaPier Lorenzo Dell’Orco, Ad Italgas Reti, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Itali:

“La giornata di rinnovo della presidenza di Coldiretti è stata per noi una occasione importante, come Italgas, per presentare ufficialmente il protocollo d’intesa recentemente firmato con l’associazione, che ha come obiettivo lo sviluppo del biometano in Italia.

Riteniamo che il biometano sia un’opzione concreta, realizzabile da subito, per decarbonizzare i consumi di gas del nostro Paese. Italgas è pronto a fare la sua parte, mettendo a disposizione le reti di distribuzione, che oggi servono quasi 7 milioni e mezzo di famiglie, per distribuire non più solo metano di origine fossile, ma anche gas rinnovabili, come il biometano.

L’interesse di Coldiretti sta soprattutto nello sviluppare la filiera del biometano, attraverso i propri associati, cioè attraverso gli agricoltori. Il biometano viene prodotto da scarti agricoli e agroforestali, è un gas prodotto localmente a km zero, è un gas a impatto ambientale, in termini di anidride carbonica, nullo o addirittura negativo. È un gas che può costituire anche una ulteriore fonte di reddito per la fiera agricola e quindi può sostenere la filiera agricola italiana. Il protocollo d’intesa firmato ha quindi l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del biometano, che porterà benefici a tutte le parti in gioco.

Italgas è attiva ormai dal 2018 nella metanizzazione di aree ancora non servite del nostro Paese. Ma soprattutto, nell’ammodernamento delle nostre reti, attraverso innovazioni tecnologiche e digitalizzazione, con lo scopo di trasformare le reti di Italgas, da reti tradizionali, pensate e operate per un solo tipo di gas, il metano, in nuove reti del futuro, pronte a ricevere gas a basso contenuto di carbonio: il biometano, di cui si è parlato oggi in assemblea Coldiretti, ma anche idrogeno e gas simpatico. Stiamo quindi sviluppando una serie di progetti su tutto il territorio nazionale, che vanno nella direzione di produrre biometano r idrogeno, da immettere nelle nostre reti.

A livello legislativo,  il quadro che norma il biometano è molto chiaro. Esistono incentivi, in misura anche adeguata a sviluppare la filiera, un miliardo e 700 milioni, destinati dal PNRR per la costruzione di nuovi impianti.

Noi come Italgas ci impegniamo affinché si riducano i costi di allacciamento di questi impianti alle reti, che gravano per la gran parte sulle spalle dei produttori. Se vogliamo individuare un’anomalia italiana, la legge italiana prevede che l’80% dei costi di allacciamento debbano essere sostenuti dai produttori di biometano, e solo il 20% invece dai distributori di gas. Laddove invece, nei paesi europei, avviene esattamente il contrario, cioè si sgrava il produttore di biometano e si colloca la maggior parte del costo sulle spalle del distributore, che poi recupera attraverso la bolletta. Quindi una socializzazione di questo costo.

Noi come Italgas riteniamo che si debba andare in questa direzione, quindi ci stiamo attivando presso tutti i decisori istituzionali e politici, affinché vengano cambiate le regole e quindi si arrivi ad una riduzione del costo di allacciamento gravante sulle spalle dei produttori di biometano.”

Il valore strategico della filiera agroalimentare Made in Italy dal campo alla tavola comprende – rileva Coldiretti – ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Una rete diffusa lungo tutto il territorio che – spiega la Coldiretti – quotidianamente rifornisce i consumatori italiani ai quali i prodotti alimentari non sono mai mancati nonostante pandemia e guerra. Un record trainato da un’agricoltura che è la più green d’Europa con – evidenzia la Coldiretti – la leadership Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (325), 526 vini Dop/Igp e 5547 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori.

Senza dimenticare – sottolinea Coldiretti - che cibi e le bevande stranieri sono oltre dieci volte più pericolosi di quelli Made in Italy, con il numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari oltre i limiti di legge che in Italia è stato pari al 6,4% nei prodotti di importazione, rispetto alla media dello 0,6% dei campioni di origine nazionale, secondo i dati dell’ultimo Rapporto pubblicato da Efsa nel 2023 relativo ai dati nazionali dei residui di pesticidi. Ma il Belpaese – continua la Coldiretti – è anche il primo produttore Ue di riso, grano duro e vino e di molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi. E anche per quanto riguarda la frutta primeggia in molte produzioni importanti: dalle mele e pere fresche, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne.


Il contributo allo sviluppo del Paese non si limita dunque all’alimentare, ma cresce anche la produzione energetica agricola grazie agli accordi siglati dalla Coldiretti. L’accordo tra Eni e Coldiretti punta a favorire produzioni agricole sostenibili e a valorizzarne gli scarti e dei sottoprodotti, a sviluppare colture per utilizzo energetico sia per la produzione di biocarburanti HVO e biometano, sia per la filiera della chimica da fonti rinnovabili. L’accordo contempla anche possibili iniziative di generazione di energia elettrica rinnovabile e attività volte a favorire il riutilizzo delle acque per uso agricolo.


Il Protocollo d’intesa firmato da Coldiretti e Italgas vuole favorire lo sviluppo della produzione di biometano in Italia. Coldiretti garantirà il coinvolgimento dei soci nei piani di informazione e formazione sul biometano e li sensibilizzerà sul suo utilizzo in diversi ambiti produttivi e industriali; realizzerà una mappatura degli impianti di biogas esistenti e potenzialmente oggetto di conversione a biometano. Italgas, a sua volta, si impegna a contenere i tempi di valutazione delle proposte di connessione dei nuovi impianti alle proprie reti; a ridurre i costi di allacciamento e a mettere in atto azioni volte a superare i limiti di capacità ricettiva delle reti di distribuzione locali.

L’accordo fra Enel e Coldiretti individua alcune direttrici strategiche affinché elettrificazione e sostenibilità rappresentino opportunità di crescita per le aziende agricole, permettendo di ridurre i costi e aumentare l'efficienza delle proprie attività. Le misure del PNRR prevedono 10 miliardi di euro per il settore agricolo, più della metà dei quali insistono in ambiti nei quali Enel ha progetti e prodotti nel proprio portafoglio. L’intesa prevede quindi percorsi condivisi per favorire lo sviluppo di una concreta transizione energetica, ad esempio promuovendo l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle aziende agricole e delle stalle e utilizzando i fondi del PNRR della misura “Parco agrisolare”, che coinvolgono oltre 30 mila aziende per un totale di risorse di oltre 2,3 miliardi di euro. Altro tema strategico dell’accordo è la tutela della risorsa idrica, che rappresenta oltre il 40% delle fonti rinnovabili nel nostro Paese. Occorre potenziare la disponibilità delle acque per favorirne l’uso irriguo, potabile ed energetico, aumentando la capacità di captazione delle acque nei territori, che potrà essere efficientata anche attraverso pompaggi idroelettrici.


Il protocollo tra Coldiretti e GSE punta a favorire la transizione ecologica nel comparto agroalimentare, la tutela e il rafforzamento della sovranità alimentare nazionale, la sicurezza energetica e il sostegno agli investimenti per la ricerca e l’innovazione della filiera, attraverso l’individuazione delle opportunità derivanti dai meccanismi di incentivazione, anche mediante l’attivazione di uno Sportello dedicato, la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, di promozione dell’economia circolare, la promozione di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile (CACER) e l’avvio di Progetti di ricerca e innovazione, volti alla sperimentazione di soluzioni tecnologiche avanzate nel comparto agroalimentare e zootecnico, attraverso l’agricoltura di precisione.

Il Protocollo di intesa tra Coldiretti, ACEA, ANBI e BF punta alla tutela e il riuso della risorsa idrica nel settore agro-industriale ed energetico.  Nello specifico, i firmatari studieranno iniziative per impiegare le risorse provenienti dalla depurazione delle acque reflue e degli impianti di compostaggio di Acea nella produzione di fertilizzanti e concimi organici e minerali. Sempre in questo ambito, si valuterà la realizzazione di attività che consentano l’utilizzo di sottoprodotti agricoli provenienti dalla filiera negli impianti Acea per la produzione di biogas ed energia, per promuovere un modello esteso di sviluppo di filiera totalmente italiana. Si punta anche a sinergie in ambito idrico ed energetico nel campo dei consorzi di bonifica mediante opere ed interventi infrastrutturali per la salvaguardia ambientale, la prevenzione delle calamità e nel campo dei bacini di accumulo e pompaggio, inclusa l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile dal fotovoltaico all’idroelettrico.

L’accordo fra Coldiretti e Open Fiber prevede la collaborazione nello sviluppo di servizi digitali innovativi per il settore dell’agricoltura grazie alla diffusione della rete ultraveloce a Banda Ultra Larga di Open Fiber, dove sono presenti gli associati di Coldiretti, e l’agevolazione nell’accesso ai fondi agricoli per la realizzazione delle infrastrutture necessarie.

Il protocollo d’intesa tra Consorzi Agrari d’Italia (CAI),  Vitroplant e Unaprol è finalizzato allo sviluppo di sinergie per accrescere il livello di innovazione di qualità dei prodotti e dei servizi in ambito agricolo necessari per la transizione tecnologica dell’impresa con programmi e percorsi di ricerca e sperimentazione volti ad aumentare l’efficacia e l’efficienza della gestione degli oliveti e al miglioramento qualitativo dell’olio di oliva e degli altri prodotti della filiera olivicola, in un’ottica di sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale, la realizzazione di proposte e programmi di contrasto del fenomeno patogeno della Xylella, la realizzazione di azioni e programmi volti allo sviluppo ed alla diffusione a tutti i livelli dell’innovazione tecnologica in ambito agricolo, la promozione di sostenibilità ambientale tra le imprese finalizzata alla valorizzazione e al riutilizzo dei sottoprodotti propri della filiera olivicolo-oleari e la definizione di accordi di fornitura di beni, mezzi e servizi a supporto dello sviluppo delle aziende della filiera olivicolo-olearia.

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