19 Dicembre 2023
Intervista in esclusiva per Il Giornale d'Italia a Michele Centemero e a Natalia Lechmanova
Si alternano gli speaker del Press briefing di dicembre, nella sede milanese Mastercard di via Turati, per parlare del 2023 che volge al termine e prevedere il 2024 che è alle porte, sempre con un tono moderatamente positivo sui mesi passati e di certo ottimismo su quelli a venire.
Michele Centemero, Country Manager Italia di Mastercard
"Questo è stato un anno birichino" afferma il Country Manager Italia di Mastercard, Michele Centemero, sottolineando che l'inflazione è cresciuta moltissimo e i prezzi sono andati alle stelle; si è verificata una curva di controtendenza sui consumi del petrolio e c'è stato un impatto sui turisti, che hanno deciso di muoversi in modo diverso. Insomma, il 2023 è stato "un anno curioso", ma, aggiunge, "gli italiani da questo anno escono con un moderato ottimismo per il prossimo". Dunque, strizziamo l’occhio al 2024.
Centemero conferma quanto comunicato pochi mesi fa (Michele Centemero (Mastercard): "Il cinema è la vera espressione delle passioni", intervista a Michele Centemero al Lido di Venezia, 80° Biennale): nella scorsa estate italiana, abbiamo avuto un luglio molto buono fino alle prime settimane successive, una seconda metà di agosto con un cambio di passo e un settembre in ripresa.
C'è stato, in questo 2023, "un lunapark dei consumi" per noi italiani, che abbiamo iniziato a capire e ad affrontare gli acquisti quotidiani in modo più smart, con riferimento sia alla tecnologia utilizzata sia alla gestione delle priorità fra i beni d'acquisto.
Centemero ha menzionato il fenomeno del Pay now buy later (la novità del finanziamento a breve termine esploso per star dietro alle spese impulsive, affrontandole in 3 rate), che oggi si utilizza anche meglio (es: "ci pago quell'assicurazione imprevista").
La parola è, poi, passata al secondo relatore che si è servita di una chiara presentazione a video.
Natalia Lechmanova, Senior Economist, Europe & Middle East Africa di Mastercard
Dopo aver introdotto sè e il gruppo di economisti e data scientist di appartenenza e aver spiegato la loro attività, che combina le statistiche ufficiali del governo sull'andamento economico del paese e i dati elaborati in Mastercard al fine di capire le linee guida e i cambiamenti del consumatore italiano, Natalia Lechmanova ha sottolineato l'importanza di scovare le "nuances", approfondendo i singoli settori e gruppi di individui e valutando i rischi e le opportunità correlati.
"Partendo da dove siamo, attraverso la lente del consumatore, illustrando i fondamentali che guidano l'economia italiana, arriviamo a capire più facilmente come andrà il prossimo anno. In particolare, come Mastercard, il focus sui consumatori italiani tiene conto dell'impatto sull’economia del paese, sulle aziende, in particolare piccole e pmi, e naturalmente sui viaggi.
Il 2023, dice, “è un multi-speed economy year”, anche a livello globale. Nello specifico dell'Italia, probabilmente, "ci ha salvati dalla crisi energetica il bel tempo più che una capacità ingegneristica". Nella linea piatta della crescita europea, un pò deludente, continua la Senior Economist, molte sono le sfumature e le velocità di cui tenere conto. Le divergenze all'interno dell'economia europea sono dovute ai diversi settori della stessa che hanno performato in modo differente: se Austria e Germania hanno fatto affidamento sul settore manifatturiero (economia industriale), che è stato poco performante, i paesi dell’Europa meridionale (Grecia, Spagna, Portogallo) hanno contato sul settore dei servizi, che, invece, è andato molto bene, già nella prima metà del 2023, in particolare nell'ambito ospitalità e viaggi, mentre il nostro paese, appoggiandosi su entrambe le aree, si è trovato in una sorta di via di mezzo, con una crescita molto forte nel primo trimestre, sorprendentemente contratta nel secondo e in certo rallentamento (incremento dell'1%) nel terzo.
Nel complesso, l'Europa occidentale è cresciuta positivamente: 0.6% nel primo trimestre, 0,0% nel secondo e 0,7% nel terzo.
Natalia parla proprio di "resilience of Italian consumers in this very mixed environment", con un cenno sia al mondo del lavoro - nel quale il livello d'impiego sarebbe storicamente basso ma l'aumento salariale supererebbe oggi il tasso d'inflazione, costituendo un grande supporto nel consumo; in altri termini, "money in people's pockets", occhi puntati al 2024 - sia al mercato del lusso.
La Lechmanova spiega che ci sono 3 mercati, con riferimento soprattutto alla categoria “Apparel”, ossia ciò che è indossabile, dai vestiti agli orologi alle calzature alle valigie, e sono: quello di massa (si pensi alle attività commerciali come Zara, Mango, H&M, ..), quello del lusso (Gucci, Louis Vuitton, ..) e quello di medio livello (Sandro, ..). Se i primi due sono cresciuti, tantissimo quello di massa, il terzo ha avuto un andamento ben diverso quest’anno: le persone hanno preferito risparmiare, scegliendo l’“Apparel” di massa, anche per via dell’inflazione alimentare: i consumatori hanno speso in generi alimentari e hanno continuato a preferire ai beni materiali la c.d. experience economy, sostanzialmente ristoranti, anche fancy, e viaggi.
Centemero e Lechmanova si sono poi alternati alla guida dell'interessante incontro
Quanto alla forchetta super fancy restaurant/catene di fast food, secondo Centemero, è stato osservato che, se la ristorazione più semplice vince, come quella con l’offerta, mangiare bene anche a prezzi più sostanziosi è una scelta estesa, infatti i fancy restaurant tendono sempre a essere pieni.
Tornando al mercato del lusso, come da video intervista a seguire, è stato osservato, inoltre, che, fra i relativi acquirenti vi sono anche degli abbienti non straordinariamente ricchi - spesso sono legati a una posizione lavorativa di prestigio oppure sono “occasionali” o altro - sui quali, ha dichiarato Lechmanova, ha impattato l'aumento di prezzi, per via di alti muti da pagare o per perdite occupazionali, per esempio, nel mondo tecnologico o per altre circostanze che hanno ridotto la loro affluenza al mercato lusso.
Sono seguite alcune considerazioni:
- il settore dell'abbigliamento è andato bene, anche, perché connesso a quello esperienziale (l’acquisto di un vestito durante il certo viaggio in una località);
- il settore dei gioielli/preziosi è anch’esso abbastanza connesso ai viaggi e ha una crescita consolidata nel periodo natalizio;
- le c.d. durable categories, cioè i mobili, l’elettronica e simili, hanno subito un decremento/perdita (molte persone preferiscono, come detto, le esperienze; altra ragione: i forti tassi di mutuo).
Un aspetto importante trattato in conferenza stampa è stato quello del Black Friday, fenomeno non solo economicamente rilevante, ma anche sociologicamente considerato (persino al cinema, come nell’eccellente film commedia “Une année difficile”, non ancora uscito), che, invece di durare i classici tre giorni, è proseguito per un mese intero. Il Black Friday ha avvantaggiato, in particolare, la experience economy (specie i ristoranti) ed il vestiario, ma non il comparto orafo o l'elettronica; tuttavia, dicembre è il mese dei gioielli da regalare.
Va poi sottolineata la particolarità italiana della pianificazione notoriamente dell'ultimo momento, con la corsa agli acquisti natalizi, abbigliamento incluso: nel Bel Paese, le vendite di abbigliamento restano buone, anche, fra novembre e dicembre.
Natalia Lechmanova: “le nostre analisi suggeriscono che i consumatori italiani hanno sfruttato al meglio le offerte durante il Black Friday, in vista della corsa ai regali natalizi. Con le vendite in negozio e online in aumento anno su anno nel corso di queste settimane, i consumatori hanno confermato la validità dell’e-commerce come nuova opportunità d’acquisto che si aggiunge al tradizionale shopping in store”.
Michele Centemero: “Nel Black Friday, durato un mese quest'anno, Milano e Roma hanno tirato maggiormente in modo, fra loro, paritetico e l'e-commerce su Milano ha riguardato, in particolare, la categoria di acquisiti per l'abbellimento della casa e non tanto l'elettronica, che, di preferenza, è stata acquistata presso il punto vendita, anche laddove sia stata cercata online”.
La Lechmanova ha, poi, comunicato un andamento positivo delle aziende italiane - distinte in piccole e grandi, con una leggera differenza percentuale a favore delle seconde (5% grandi e 4% pmi, percentuali di ottobre) - migliore dello scorso anno ed in linea con quello dei consumatori.
Sul c.d. fenomeno dei resi, Centemero ha sottolineato come la merce resa sia tornata a salire dai tempi pre-pandemici per la possibilità, online, p.e. di ordinare tre paia di scarpe, invece di una, sapendo di poterne restituire due, e ha condiviso con i presenti al briefing che Mastercard assiste le attività commerciali più ridotte con progetti di digitalizzazione delle imprese, offrendo ai piccoli rivenditori i mezzi per adattarsi al fenomeno, attraverso piattaforme tecnologiche ed altri aiuti, il check out ed altre fasi, poiché "la sola vetrina sull'e-commerce, che molti negozi si sono aperti, non basta per stare al passo con i grandi". E, a proposito di digitalizzazione, il Country Manager ha aggiunto che "il sud Italia è quasi più veloce del Nord" ed è una buona cosa.
Quindi, il 2024 è positivo con la consapevolezza degli esercenti di investire sulla digitalizzazione a tutto tondo per semplificare la quotidianità a tutti, sia ai super "affluent" sia a persone comuni.
Alcune altre osservazioni emerse nel briefing hanno riguardato il fattore guerra con il relativo impatto sui consumi, in particolare sui viaggi, e le micro-attività italiane a rischio.
Sul primo si è espressa Lechmanova: "la previsione è che la guerra in Gaza possa rimanere contenuta in Gaza, ma le implicazioni geopolitiche restano imprevedibili e i viaggiatori si stanno indirizzando verso mete più a buon mercato, come Turchia e Egitto, dove, in verità, ci sono state diverse cancellazioni per la prossimità con le zone belliche". Forse va sottolineato anche un discorso emotivo, dato dal poco desiderio di molti di viaggiare e divertirsi, per via delle due guerre in atto.
Sul secondo tema, quello delle attività di cui si sente dire, anche dagli esperti di settore, che chiuderanno (di fatto, stanno chiudendo qui e là), come edicole, cinema e teatri, Centemero ha consigliato: “devono essere aperte e curiose: le tecnologie ci sono, devono capirle e utilizzarle per avvicinare i nuovi consumatori e tenere quelli che già hanno”.
Seguono i due comunicati stampa ufficiali di Mastercard, l’uno sul nuovo report Economic Outlook 2024 e l’altro sull’andamento degli acquisti che gli italiani hanno effettuato nel mese di Black Friday:
L’Economic Outlook 2024, il nuovo report del Mastercard Economics Institute che identifica i trend macroeconomici a livello globale e locale, rivela alcuni insight che caratterizzeranno l’andamento economico del nostro Paese nel 2024, come l’evoluzione della figura del consumatore – sempre più consapevole grazie all’aumento diffuso dell’occupazione, il calo dell'inflazione e un significativo ridimensionamento delle banche centrali.
In un contesto macroeconomico ancora incerto, in cui gli italiani continuano a riflettere su come trovare il giusto mix tra spese discrezionali e di primaria necessità, il Black Friday si conferma il momento più atteso per lo shopping, tanto da prolungarsi lungo tutto il mese di novembre, anche in vista degli acquisti natalizi.
Comunicato stampa del 13 dicembre 2023
Mastercard Economic Outlook 2024: tendenze e previsioni macroeconomiche, tra spese e priorità dei consumatori
Sono inclusi gli insight del Mastercard Economics Institute sui trend macroeconomici globali e locali del 2023.
Andando a ritroso negli anni, a partire dal 2020 il contesto economico globale è stato segnato da un’instabilità senza precedenti, ma il 2024 segna l’inizio di un nuovo capitolo: si prevede, infatti, che i consumatori, le grandi imprese e le PMI si troveranno a prendere decisioni cruciali nell’ambito di acquisti e investimenti, dove i differenziali di prezzo e i tassi d'interesse avranno influito nella definizione dei bilanci, influenzando le risorse disponibili con meno margine di manovra. Anche se nel prossimo anno l'economia globale sembrerà essere tornata alla normalità rispetto ai tre anni precedenti, si tratterà ancora di un'economia in cerca di equilibrio, alla ricerca di un attento bilanciamento tra tassi di interesse, stipendi e prezzi ancora elevati rispetto ai livelli pre-pandemici. Questo macrocontesto, tuttavia, pone l’evidenza sull’evoluzione del consumatore, con un'inflazione moderata e una crescita economica costante, seppur con dinamiche regionali diverse.
A fronte di queste previsioni e tendenze che interesseranno tutti i paesi, di seguito sono riportati i principali insight emersi dal report:
Anche se, a causa dell'inflazione, i beni di prima necessità rappresentano gli acquisti più frequenti e consistenti, si prevede che i consumatori, a livello globale, daranno priorità alle spese discrezionali, prediligendo le esperienze, con viaggi ed eventi in prima linea. I viaggiatori europei, nello specifico, opteranno sempre più per destinazioni che soddisfino la loro voglia di viaggiare ma al giusto prezzo, puntando a pacchetti sempre più convenienti.
Nonostante la necessità di dover ancora trovare il giusto equilibrio tra spese necessarie e discrezionali, le previsioni del MEI per il 2024 confermano il trend positivo della spesa reale dei consumatori in Italia: si stima, infatti, un aumento dell’1,1%.
Il consumatore rimane resiliente: è un trend attuale che perdurerà nel corso del 2024, con un mercato del lavoro solido che sosterrà il potere d'acquisto dei consumatori. Ciò risulta particolarmente vero nei casi in cui gli stipendi superano il tasso di inflazione, come nel caso dell'Eurozona, dove gli stipendi, a settembre di quest’anno, sono aumentati del 4,7% su base annua, mentre l'inflazione è cresciuta solo del 4,3%. Inoltre, l'allentamento della politica monetaria contribuirà a sostenere la spesa dei consumatori nei settori sensibili agli interessi.
In linea con l’andamento globale, anche in Italia, il tasso di disoccupazione è diminuito ed è ora pari al 7,8%, il valore più basso riscontrato dal 2009. Il tasso d'inflazione, pari allo 0,7% nel mese di ottobre, è significativamente inferiore alla crescita salariale del 2,9%: ciò significa che i redditi disponibili "reali” dei consumatori sono in aumento rispetto allo scorso anno. Si prevede, quindi, che questo maggiore potere d'acquisto del consumatore si tradurrà in un aumento della spesa discrezionale in vista del nuovo anno.
Secondo il Mastercard Economics Institute, le banche centrali sono probabilmente al livello massimo dei tassi d’interesse. Nel 2024 però si prevede un alleggerimento, in quanto l'inflazione si attenuerà e la crescita rimarrà contenuta, spingendo nella direzione di una parziale normalizzazione della politica monetaria. A livello globale, il MEI prevede che l'inflazione si attesterà al 4,9% su base annua nel 2024, in calo rispetto al 6% del 2023, ma rimanendo comunque al di sopra del trend pre-pandemia del 2,7%. Ciò nonostante, prevediamo che la crescita economica globale del prossimo anno sarà simile a quella del 2023 e che il PIL corretto per l'inflazione crescerà del 2,9% nel 2024.
Con le supply chain finalmente stabilizzate, i consumatori possono di nuovo acquistare prodotti last minute e con pochi vincoli, aggiungendo anche più opzioni al carrello da provare direttamente a casa. Insieme all'accelerazione, alimentata dalla pandemia, delle aziende che decidono di offrire un canale di vendita online ai propri utenti, si registra un diffuso aumento dei resi che si riflette in una maggiore fidelizzazione dei clienti, con un impatto positivo sia in termini di vendite che di visite online. In 10 mercati, infatti, il tasso di resi per le transazioni online è cresciuto significativamente dal 2019 al 2023, ma è rimasto relativamente invariato nei negozi fisici. In Italia, questo fenomeno è stato particolarmente diffuso, con il 10,3% degli acquisti online che viene restituito (vs 5,9% nel 2019). In confronto, i resi degli acquisti in negozio sono solo lo 0,4% nel 2023, rispetto allo 0,1% del 2019.
Comunicato stampa del 18 dicembre 2023
Mastercard SpendingPulse: il Black Friday traina gli acquisti degli italiani, le vendite al dettaglio crescono del 2,7%
Sono inclusi gli insight provenienti dall’osservatorio Spending Pulse.
Quest’anno, infatti, le vendite al dettaglio (escluso il settore automotive) sono aumentate in Italia del 2,7% nel periodo 17-27 novembre a/a, grazie agli sconti proposti durante Black Friday e Cyber Monday, lo rivela l’osservatorio Mastercard SpendingPulseTM, che – analizzando le vendite al dettaglio nazionali considerando le diverse tipologie di pagamento in forma anonima e aggregata - racconta l’evoluzione e l’andamento della spesa dei consumatori fornendo utili insights per supportare i processi decisionali di aziende e autorità governative.
Di seguito i principali trend:
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