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Rapporto Campus Bio-Medico, il Direttore Generale Mastrolitto: “Parliamo di One Health, che rientra nella nostra mission, nella ricorrenza del 30º anniversario”

Rapporto Campus Bio-Medico One Health, presentata oggi in Senato la ricerca sociale dell’Istituto Piepoli, che indaga quale futuro si aspettino opinion leader e cittadini per salute e welfare in Europa

13 Dicembre 2023

Il modello One Health è di interesse per l’88% degli italiani e il 70% ritiene che sia di probabile realizzazione. È quanto emerge dal Rapporto Campus Bio-Medico – One Health, presentato nel corso dell’evento ‘Salute e Sostenibilità Sociale, Economica e Ambientale’, oggi al Senato.
L’indagine è il risultato di una ricerca sociale condotta dall’Istituto Piepoli, attraverso tecniche di analisi quali-quantitative. Domenico Mastrolitto, Direttore Generale Campus Bio-Medico SpA, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia:

“Per noi è davvero un grande onore, oggi, parlare di One Health, che rientra nella filosofia e nella mission del Campus Biomedico, in una speciale ricorrenza, che è il 30º anniversario.

One Health, in linea con quello che è la storia del Campus, i primi trent’anni, ma soprattutto in linea con il piano di sviluppo del Campus Biomedico dei prossimi trent’anni, vocati al One Health, con il nostro social green masterplan 2045. Quindi un piano di iniziative sociali e ambientali, strettamente connesse alle attività proprie del Campus Biomedico di didattica, ricerca scientifica e cura della persona.

Uno sprone andare in avanti in questa direzione, con nuovi servizi, nuovi spazi delle infrastrutture green, vocate proprio alla socialità intergenerazionale, per mettere insieme diverse categorie, diverse età, diverse classi sociali, in un unicum, in cui anche la natura può fare da protagonista e da collante tra la città e una riserva naturale molto bella.

Il Campus Biomedico spazia da un asilo di legno, ecosostenibile, per 200 bambini, fino all’attività del centro Alberto Sordi per gli anziani. Un ospice che cura, che accompagna i malati più gravi, terminali, ed i ragazzi universitari del policlinico. Quindi tenere tutto insieme è la ricetta vincente e noi continueremo in questa direzione per il nostro futuro.”

Dal Rapporto emerge che i concetti di integrazione ed equilibrio fanno parte dei vissuti e delle aspettative delle persone.
La visione One Health è oggi conosciuta dal 15% dei cittadini europei, italiani compresi, percentuale che sale al 24% (23% europei)quando questa viene descritta. L’approccio One Health è considerato l’unica chance possibile per affrontare le principali sfide dei prossimi anni e la consapevolezza dell’interdipendenza tra salute del pianeta e salute dell’uomo deve necessariamente guidare le scelte politiche future e quelle degli attori sociali ed economici, oltre che gli sviluppi per medicina e sanità(interessante per l’88% degli italiani, auspicato dal 70%).

Si guarda al futuro con apprensione: due terzi circa degli italiani (60%) ed europei (58%) pensano che il futuro del proprio Paese sarà peggiore del presente. A questi si contrappone una fetta altrettanto importante di popolazione più positiva e ottimista: gli europei si rilevano leggermente più ultra-ottimisti degli italiani (per il 21% degli stranieri il futuro sarà migliore di adesso vs il 16% degli italiani).

Inoltre, non si vedono solo aspetti negativi nel futuro: per esempio, c’è fiducia nella scuola (più del 30% degli individui pensano che avrà un’importanza fondamentale) e nella scienza medica (il 28% dei cittadini sostiene che molte malattie saranno sconfitte).

L’Italia sembra dover affrontare da qui al 2050 alcune sfide: tra le altre, un andamento demografico particolarmente aggravato dalla bassa natalità e dalla fuga all’estero dei talenti e dei giovani; una maggiore longevità rispetto alla media europea, ma non in salute; una mancanza di visione e di politiche di sostegno e di welfare efficaci per i progetti di vita dei giovani; forti squilibri nell’accesso alla sanità tra le Regioni. A fronte del fenomeno dell’invecchiamento della popolazione, la solidarietà intergenerazionale appare uno strumento importante in ogni Paese oltre che un meccanismo fondamentale per l’evoluzione dell’uomo e della società.

La salute è il nodo cruciale per tutti i cittadini (70% italiani, 74% europei), seguita da lavoro (60% italiani, 40% europei) e ambiente (48% italiani, 39% europei). In questo quadro, il 52%dei cittadini italiani si dichiara insoddisfatto dell’attuale gestione della salute, mentre il 48% ne è soddisfatto. Le persone lamentano un peggioramento su salute e ambiente negli ultimi anni (37% degli italiani): promosse ricerca e attenzione individuale alla salute, ma è allarme su liste d’attesa e carenza di medici. Un terzo delle persone pensa che tra 25 anni la gestione di salute e ambiente sarà migliore di ora, un terzo che sarà come ora, un terzo che sarà peggio.

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