22 Novembre 2023
Il Banco dell’energia ha riunito a Roma la 5ª Plenaria dei Firmatari del Manifesto "Insieme per contrastare la povertà energetica". Dallo studio OIPE, Osservatorio Italiano Povertà Energetica, presentato questa mattina, emerge come potrebbe salire fino al 12% il numero di famiglie italiane in povertà energetica nel 2024. Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia:
“In Europa ci sono 40 milioni di famiglie in povertà energetica, in Italia l’8,5% delle famiglie sono in povertà energetica. È un fenomeno che va contrastato, ed è responsabilità delle utilities, come Iren e come le altre, affrontarlo e risolverlo.
Non possiamo lasciare indietro famiglie che non possono riscaldare la casa, o non possono preparare un pasto perché non c’è il gas.
Il Banco dell’energia serve a questo, serve a capire qual’è il fenomeno, fare formazione per il risparmio, la creazione di comunità energetiche. Quindi soluzioni pratiche, non parole, ma progetti, progetti nelle aree più disagiate, quelle più problematiche del Paese.
Uniamo le forze, ci mettiamo insieme tutte le utilities, per affrontare il tema. Quindi usciamo dal nostro interesse particolare e lavoriamo come comunità di utility, per risolvere i problemi delle famiglie, in un periodo in cui, ovviamente, le bollette pesano ed in qualche modo, noi dobbiamo fare la nostra parte.
Gli anziani sono una fascia della popolazione un po’ dimenticata. Dimenticata dalle pubblicità, dimenticata da un’attenzione generale. Ho posto l’attenzione sulla fascia più delicata e più debole della nostra popolazione, che sono gli anziani. Sono le persone che fanno fatica, in particolare, a risolvere i problemi da soli, e noi dobbiamo essere con loro.
Non dobbiamo dimenticarci dei nostri vecchi. Diciamo che, rispetto a due anni fa, la bolletta è scesa. Non è ancora scesa come tre anni fa. Credo che una delle soluzioni sia il dei risparmio energetico. Le comunità energetiche sono state appena approvate dall’Unione Europea, oggi.
Quindi soluzioni concrete, noi dobbiamo dare soluzioni concrete agli italiani, per risolvere il problema della povertà energetica ed, in generale, del caro bolletta.”
L’appuntamento è stata l’occasione per fare il punto sulla povertà energetica nel nostro Paese, per presentare i nuovi progetti e i nuovi firmatari del Manifesto, ma anche per tirare le fila su quanto fatto da Banco dell’energia dal 2016 fino a oggi: più di 10 milioni di euro raccolti e distribuiti, che hanno permesso il sostegno di più di 13.000 famiglie in oltre 70 progetti su tutto il territorio nazionale.
Non accenna a placarsi la Poli-crisi che affligge le famiglie, con il 64% degli italiani che lamentano difficoltà nel mantenere il proprio tenore di vita negli ultimi 3 anni. Partendo dall’epidemia di Covid-19, passando per il conflitto russo-ucraino e l’impennata inflazionistica ed arrivando alla recente crisi in medio-oriente, crescono le insidie e le difficoltà per gli Italiani e con esse anche la preoccupazione per l’aumento dei costi energetici: l’80% degli intervistati teme i rincari in bolletta un dato più alto del 6% rispetto a quanto rilevato da IPSOS a Maggio 2023, tornando sui livelli del 2021.
L’indagine evidenzia anche la necessità di non abbassare la guardia sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito al fenomeno della povertà energetica: la familiarità con il termine si mantiene infatti stabile, arrivando a toccare circa un italiano su tre (circa il 30% sa almeno di cosa si tratta).
Capillarità sul territorio e un’attenzione particolare alle zone più difficili: queste le due direttrici che hanno guidato i progetti di Banco dell’energia finora e che trovano conferma nell’indagine IPSOS secondo cui il 75% degli intervistati ritiene efficaci le iniziative avviate a contrasto della povertà energetica. Numeri in crescita rispetto a maggio 2023, come sono in crescita coloro che ritengono utile che Banco dell'energia proponga iniziative per contrastare la povertà energetica nella propria comunità locale, ad esempio nel proprio quartiere o comune (69%).
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