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Dal Fabbro (Iren): "Per ora non si prevedono shock energetici, i giacimenti di gas in Italia sono pieni; ESG? noi investiamo centinaia di milioni all'anno"

Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren: "I giacimenti di gas in Italia sono pieni, la termica non è così bassa quindi i consumi non sono altissimi. Al momento non si prevedono shock energetici come abbiamo rischiato 2 anni fa". L'intervista a Il Giornale d'Italia

15 Novembre 2023

In occasione del Salone SRI 2023, tenutosi presso Palazzo delle Stelline a Milano, Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia

"Durante questo panel parliamo di ESG, quindi di fattori ambientali, di sostenibilità, di governance e degli aspetti sociali cioè di come l'economia si deve convertire a nuovi paradigmi che prevedono una maggiore equità nel trattamento delle partite economiche rispetto all'ambiente, al sociale, alla trasparenza e alla governance richiesta per la gestione di un'impresa".

E Iren nelle tematiche ESG come si muove?

"Noi abbiamo degli obiettivi all'interno del nostro piano industriale molto precisi riguardo gli ESG, quindi sia sulla sostenibilità che sul tema sociale di governance. I nostri manager sono misurati proprio su questo e sono premiati in funzione dell'ottenimento dei risultati ESG".

Se dovessimo quantificare gli investimenti di Iren sul campo ESG?

"Beh, se sommiamo la sostenibilità all'aspetto degli investimenti sociali parliamo di centinaia di milioni all'anno".

Secondo lei, è possibile pensare ad un'Italia completamente rinnovabile?

"Ma diciamo che questo è l'auspicio, è una maratona, una lunga corsa verso quella direzione.

Iren l'ha imboccata e la sta perseguendo con decisione. Bisogna continuare così, non solo noi ovviamente ma tutto il sistema economico italiano".

Proseguendo in questa direzione, un problema che può capitare?

"Come misurare i fattori ESG e come monitorarli. È molto importante poterli misurare, perché per raggiungere qualunque tipo di obiettivo la prima cosa è capire la numerica, come monitorare i risultati, come misurarli e come certificarlo".

Se invece pensiamo all'Italia, riguardo i livelli di stock di gas, rischiamo qualcosa per quest'anno?

"No, i giacimenti di gas in Italia sono pieni. La termica, cioè la temperatura, non è così bassa quindi i consumi non sono altissimi.

Al momento non si prevedono shock energetici come abbiamo rischiato due anni fa. È ovvio che esistono due guerre vicino a noi e quindi molta prudenza perché ovviamente può capitare un peggioramento della situazione che potrebbe determinare delle problematiche. Quindi auguro grande prudenza.

Al momento il sistema è resiliente. Gli operatori come Iren lavorano in questa direzione per rendere l'Italia più sicura. E credo che il sistema italiano rispetto a due anni fa sia più preparato".

A seguito del distacco dalla Russia, di quanto è aumentata mediamente una bolletta energetica?

"Beh due anni fa di molto, oggi si è assestata però il gas è praticamente raddoppiato rispetto al pre-livello di guerra".

C'è la possibilità di tornare alla bolletta pre-distacco Russia?

"Certo, se investiamo più nelle rinnovabili, importiamo gas liquefatto in condizioni migliori e perseguiamo i piani strategici di sviluppo delle rinnovabili in tutta Italia, si potrà determinare una riduzione della bolletta prospetticamente".

A quali condizioni effettivamente potrebbe esserci questo ritorno?

"Beh, un tubo è già esploso, il Nord Stream a nord dell'Europa.

Noi ci approvvigioniamo con dei tubi oltre che con gas liquefatto. Se ci fosse una crisi militare tale da turbare gli approvvigionamenti attraverso il tubo, quindi l'Algeria e l'Azerbaigian, è ovvio che avremo difficoltà importanti, ma ovviamente speriamo che questo non accada".

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