14 Novembre 2023
Massimiliano Bianco, Amministratore delegato di Suez Italia, ha così dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Il Gruppo Suez è un gruppo internazionale presente da 160 anni che ha realizzato e gestisce impianti per un miliardo di persone. Attualmente infatti i servizi sono rivolti a 66 milioni di persone in giro per il mondo, ma un miliardo beneficiano di infrastrutture e investimenti che sono stati realizzati dal nostro Gruppo. In particolare, Suez è un leader tecnologico e industriale in due mestieri che sono all'essenza della vita dell'uomo e dello sviluppo industriale dei paesi: acqua e ambiente. Su questi filoni oggi il gruppo rilancia con un nuovo assetto proprietario che vede due grandi fondi infrastrutturali, Meridiam e Global Infrastructure Partner come azionisti di controllo insieme con la Cassa Depositi francese. Con questo progetto industriale il gruppo Suez si focalizza su acqua e rifiuti ma al contempo innalza il livello di investimenti e il livello di ambizione nella crescita di questi mestieri. Il gruppo Suez è presente in Italia da 60 anni e lo fa prevalentemente con la propria esperienza tecnologica e il proprio know how nel mondo dell'acqua, ma i rifiuti e l'ambiente costituiscono e costituiranno sempre di più una attività importante per la sua crescita. Il mondo dell'acqua ci vede protagonisti nella realizzazione e gestione di impianti tecnologici e complessi come i sistemi di depurazione, di potabilizzazione e di dissalazione, come gestori del ciclo idrico integrato in territori come quelli della Toscana, che da lungo tempo hanno preso una strada industriale nella gestione del servizio idrico. Ma come dicevo, l'ambiente oggi e quindi il ciclo dei rifiuti è una prospettiva di enorme interesse perché è un settore in forte crescita industriale, è un settore con una forte frammentazione degli operatori e quindi con grandi opportunità per un operatore come noi, che ha altrettanto grandi necessità di nuove infrastrutture e di nuovi servizi per il Paese.
Settimana scorsa eravamo presenti a Ecomondo, che è un momento importante per il sistema industriale di acque e rifiuti in Italia e Suez certamente ha dato il suo contributo per dibattiti, eventi, confronti sull'evoluzione di questi mestieri. Uno dei progetti sui quali si è discusso a lungo tra operatori, mondo industriale e mondo accademico è la dissalazione, e in particolare il dissalatore di Taranto che Suez realizzerà, e che sarà il più grande mai realizzato in Italia. Si tratta di un dissalatore capace di approvvigionare circa 400.000 persone quindi quasi il 10% dell'approvvigionamento idrico pugliese, e ricordiamo che la Puglia non ha fonti di approvvigionamento proprie, dunque tramite l'impianto di dissalazione che andremo a realizzare sarà possibile avere risorse locali rilevanti. È un dissalatore con tecnologia ad osmosi inversa, quindi la tecnologia più avanzata presente in questo tipo di impianti e in grado di ottimizzare i consumi energetici che rispetto ai trattamenti termici tradizionali molto elevati si riducono fortemente.
Crediamo che la dissalazione così come sta avvenendo in tante parti del mondo sia una prospettiva industriale di grande rilievo per il servizio idrico, perché i cambiamenti climatici stanno imponendo una trasformazione radicale delle modalità di approvvigionamento idrico di latitudini una volta impensabili, e quindi non è solo un'esigenza di aree con condizioni climatiche una volta ritenute estreme, ma è una necessità di integrazione e complemento dell'approvvigionamento idrico sempre più diffusa. La Puglia se ne sta già dotando, ma stiamo completando anche un dissalatore nell'isola d'Elba più piccolo, ma comunque importante. Per il dissalatore di Taranto l'investimento tecnico è nell'ordine di grandezza di 30 milioni ma il progetto nel suo complesso supera gli 80 milioni per la connessione dell'impianto alla rete di Acquedotto Pugliese. Quello che è importante rimarcare è però che questo investimento avrà un impatto ambientale positivo. Oggi infatti l'acqua viene trasportata da fuori regione e viene distribuita percorrendo distanze molto lunghe e questi sono incrementi di perdite di acqua. Localizzare la produzione di acqua dove viene poi utilizzata consente invece un risparmio di questi costi e di conseguenza un beneficio ambientale in termini di riduzione delle perdite, e in prospettiva una forte riduzione del movimento di pozzi, che sono l'unica fonte locale alternativa. La dissalazione da pozzi determina un impatto ambientale significativo soprattutto in aree costiere come quelle della Puglia, in cui il cosiddetto cuneo salino, cioè l'intrusione dell'acqua di mare al di sotto della falda potabile o comunque dolce, è un problema ambientale molto rilevante.
Il 2023 è stato un anno importante per Suez da un punto di vista strategico prima di tutto perché si è innestato nella trasformazione avvenuta a livello globale in termini di assetto azionario, di rifocalizzazione strategica su acque e rifiuti e di innalzamento delle delle proprie ambizioni. L'Italia in questo contesto ha un peso rilevante perché è storicamente presente nel gruppo con una quota molto significativa nel mondo dell'acqua. Il 2023 a ha aperto nuovi scenari in particolare nel mondo dei rifiuti; noi siamo protagonisti nella proposizione al Comune di Roma del nuovo termovalorizzatore che è in programma di essere realizzato, e questo è un importante investimento dell'Italia e ovviamente un importante investimento industriale per noi. Il 2023 quindi segna da un punto di vista strategico un anno di svolta per questa focalizzazione e per questo incrementato interesse del gruppo verso l'Italia non solo nel settore idrico ma anche in quello ambientale.
Per quanto riguarda i numeri, questi sono pienamente in linea con le nostre aspettative di crescita; il gruppo fa investimenti infrastrutturali di lungo termine quindi i benefici ci sono nell'immediato ma nel lungo periodo saranno ancora più consistenti grazie alla realizzazione e la gestione di queste infrastrutture. Il 2024 sarà ovviamente la conseguenza positiva del 2023; come dicevo abbiamo innalzato il livello di investimenti e di attenzione sull'Italia, quindi sono sicuro che il 2024 inizierà a rendere più evidenti i risultati positivi di questo lavoro che ci vedrà protagonisti non solo nel servizio idrico ma anche nel servizio ambientale. Pensiamo infine che il 2024 possa essere un anno nel quale alcune operazioni straordinarie potranno completare la nostra strategia di crescita, ma questo a patto che riusciremo a innestare nella nostra strategia elementi acceleratori della nostra visione, ossia leadership tecnologica e alti investimenti infrastrutturali grazie ai quali poi saremo in grado di esprimere la nostra capacità di gestire infrastrutture complesse.
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