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Magri (Vaillant): "Transizione energetica? Bisogna rinnovare il vecchio parco caldaie, manca una politica coerente e costante"

Gherardo Magri, Amministratore Delegato di Vaillant Group Italia: "Ci sono ancora 13 milioni di caldaie tradizionali che inquinano, manca una politica coerente e costante, ci sono dei su e giù che certamente non aiutano le aziende". L'intervista a Il Giornale d'Italia

10 Ottobre 2023

Gherardo Magri, Amministratore Delegato di Vaillant Group Italia, in occasione del 9° Osservatorio Nazionale sullo stile di vita Sostenibile, la ricerca annuale promossa da LifeGate in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra MR, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

Quali sono i principali temi che si sono andati ad affrontare durante l'evento di oggi?

"I principali temi sono quelli del cambiamento climatico, il tasso di inquinamento, la propensione del consumatore
verso l'ambiente e quello che può essere il miglioramento del nostro Pianeta.
Quindi è un panel storico di 9 anni che fornisce importanti trend di sviluppo rispetto a quello che pensava il consumatore 9 anni fa".

Riguardo la transizione energetica, cosa possiamo fare noi e cosa possono fare le aziende?

"Le aziende possono fare tantissimo, noi in qualità di Vaillant attiva da quasi 150 anni nel riscaldamento, possiamo fare tantissimo, intanto offrendo la tecnologia migliore, per esempio l'elettrico, le pompe di calore elettriche che non emettono CO2, che è un po' il nostro nemico numero 1.
Oppure rinnovare il parco caldaie che in Italia è particolarmente vecchio, 13 milioni ancora di caldaie tradizionali che inquinano e costano tanto".

Un ostacolo che Vaillant vede sul proprio cammino nell'affrontare questa transizione energetica?

"Sicuramente tutto quello che riguarda le infrastrutture governative e quello che riguarda un po' il contesto. Faccio l'esempio dell'incentivazione al ricambio del vecchio parco caldaie e a tutte queste spinte che il Governo deve dare.

Non c'è una politica coerente e costante, ci sono dei su e giù che certamente non aiutano le aziende. Quindi noi, che facciamo parte dell'associazione Assotermica, facciamo il possibile, però abbiamo molti limiti da questo punto di vista".

Una miglioria in questa strategia anche collettiva?

"Sì, la miglioria è intanto capire le esigenze delle aziende e quindi anche dei cittadini perché poi tante volte si fanno delle leggi o si prendono dei provvedimenti che che non vanno verso la giusta direzione e quindi una maggiore comunicazione, un maggiore contatto e un maggiore aiuto che le aziende possono dare anche spontaneamente"

Le esigenze  del cittadino ad esempio?

"Le esigenze del cittadino sono quelle intanto abbassare i costi, perché in questo momento si parla solo di questo, quindi quello del gas e della luce. Cercare poi di avere sempre strumenti più efficienti che facciano costare meno la gestione domestica delle case. Le aziende danno il loro contributo ma una mano deve arrivare anche dallo Stato.

Le esigenze delle aziende, invece?

"Per ciò che concerne le esigenze delle aziende, tutto sommato io credo molto nel fatto che noi dobbiamo fare un po' da soli, non sono qui a piangere e pretendere aiuti. Dobbiamo seguire la nostra strada chiedendo la collaborazione, per cui dobbiamo soprattutto migliorarci noi al nostro interno".

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