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Dal Fabbro (Iren): "Nei board necessario il contraddittorio; la sfida più grande di cui nessun parla è l'acqua"

Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren: "Board con più competenze e che siano aperti al cambiamento della transizione"

28 Settembre 2023

 Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, in occasione dell'evento "Board for the future" organizzato da Deloitte, ha dichiarato:

"Io credo che i meccanismi del board, diciamo i comitati endo-consiliari in particolare fanno un lavoro importantissimo. Noi oggi ne abbiamo sostanzialmente 4 o 5 nei nostri board, nelle aziende più complesse ce ne sono anche 5 a volte. Probabilmente potremmo pensare di aumentare su alcune dimensioni l'aspetto per esempio geopolitico, l'aspetto di cyber, l'aspetto del digitale, cioè un board dedicato all'aspetto psicologico. L'intelligenza artificiale ci chiederà, ci domanderà, sforzi importanti nel mondo d'ora in poi, perché molte aziende italiane sono modestamente preparate alla rivoluzione dell'intelligenza ufficiale e devo dire anche sul tema della cyber security. Se facessi un audit alle prime trenta aziende italiane sulla cyber, troveremmo sicuramente qualche mancanza.

Questo per dire che probabilmente un comitato in più sugli effetti di transizione tecnologica potrebbe essere auspicabile. Dopodiché io penso che nel meccanismo dovrebbero introdurre la tecnica del decimo uomo, cioè noi dobbiamo aumentare il challenging, dobbiamo avere un uomo o una donna che fa più challenging perché il mondo è molto più incerto, molto più instabile; l'abbiamo visto con il Covid, l'abbiamo visto con la guerra russo-ucraina.

Un'altra grandissima sfida di cui oggi parlano pochi, ma che è un tema che vedrà l'Italia sicuramente in grande tensione nei prossimi anni e su cui veramente siamo pochi a riflettere, è quello dell'acqua. Qualcuno potrebbe dire che di acqua ne parlano aziende come Iren, come Acea, ma non è solamente un affare di azienda industriale, e questa è la cosa più sbagliata che si possa dire e pensare, perché la disponibilità dell'acqua è essenziale in tutti i cicli industriali. Che si produca acciaio, cemento o cashmere, abbiamo bisogno di acqua, elemento che sempre di più scarseggerà; la qualità dell'acqua è in costante peggioramento in Italia, le normative europee saranno sempre più stringenti, quindi l'approvvigionamento dell'acqua sarà strategico per il sistema industriale italiano.

Acqua, così come l'energia, così come gli ecosistemi, o come l'intelligenza artificiale, saranno tutte sfide molto importanti di cui i board dovranno assumersi la responsabilità nei prossimi anni. Per quanto riguarda le competenze invece appunto parlavo del decimo uomo; credo che dovremmo aumentare i contraddittori, ma non per bloccare i board ma perché dobbiamo affrontare in maniera politica, innovativa e sempre più aperta al cambiamento quello che c'è di fronte, ossia un mondo instabile, interconnesso e dove siamo tutti allo stesso livello, e proprio per questo dobbiamo essere tarati con indiani, cinesi, israeliani etc. Per fare tutto questo abbiamo però bisogno di competenze in un board che sia aperto al cambiamento della transizione"

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