10 Settembre 2023
Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, intervistato da Il Giornale d'Italia ha risposto a una serie di domande riguardanti l'inflazione, la necessità per l'Italia di produrre energia rinnovabile e il futuro di rete Tim.
"In Italia si parla di inflazione, ma dobbiamo pensare che l'Italia ha un'origine inflattiva diversa da quella degli Stati Uniti.
La nostra inflazione è guidata dalle commodity, dal prezzo del gas, della farina, del zucchero.
Non è guidata dal consumo come negli Stati Uniti, quindi non si può intervenire con la regolazione dei tassi, come vuole fare la Bce. Alzando i tassi non si riduce l'inflazione, visto che è un'inflazione di commodity, di materie prime.
Dobbiamo lavorare sulle materie prime, dobbiamo pensare di ridurre i costi delle importazioni, che significa produrre l'energia in casa, in Italia, energia solare, eolica. Quindi importare meno gas significa fare una politica di approvvigionamento strategica per prevenire eventuali crescite o l'innalzamento dei prezzi delle commodity, che saranno inevitabili.
L'inflazione in Italia è uno degli aspetti importanti e critici che dobbiamo fronteggiare.
Un tema su cui bisogna lavorare per pensare di tenere sotto controllo l'inflazione è pensare anche di incrementare l'innovazione. L'innovazione permette di aumentare il valore aggiunto dei nostri prodotti e quindi di essere più
competitivi. Non possiamo pensare che l'inflazione sia l'unico problema.
Dobbiamo produrre energia in loco, quindi dobbiamo produrre energia solare, eolica e con il biogas, ricordiamoci che possiamo produrre più di 10 miliardi di metri cubi di biogas all'anno.
Equesto significa, ovviamente, importare di meno, in più abbiamo ancora energia geotermica che possiamo utilizzare.
Quindi produrre energia in loco, "in casa", per utilizzarla e magari anche esportarla... e soprattutto produrre energia vuol dire importarne di meno e quindi ridurre i costi delle commodity e indirettamente ridurre l'inflazione.
Dopo un anno e mezzo di bilancio dallo scoppio del conflitto russo-ucraino è stata implementata la produzione e l'importazione di gas, soprattutto della Algeria, che ha sostanzialmente coperto quanto ci mancava dalla Russia, adesso però è il momento di lavorare in casa.
Bisogna investire sulle energie rinnovabili, producendo energia in casa e installando fotovoltaico, eolico e anche sistemi di stoccaggio per poter stoccare l'energia rinnovabile che non è stoccabile, programmabile.
Il sole c'è quando c'è, il vento c'è quando c'è bisogna avere le batterie, bisogna avere i sistemi di stoccaggio.
Per quanto riguarda il futuro dell'approvvigionamento energetico italiano, dipende un po' da come anche andrà la crisi russo-ucraina, dobbiamo sempre pensare che gli elementi di potenziale crisi rimangono, perché la guerra continua ad esserci, quindi non dobbiamo pensare di aver risolto il problema.
Quindi eventuali nuove crisi di prezzo soprattutto potrebbero arrivare, dobbiamo essere pronti,
dobbiamo trovarci preparati, ed è per questo che bisogna accelerare il programma di installazione di rinnovabili in Italia."
Abbiamo chiesto a Dal Fabbro, grande esperto di reti, un parere su cosa potrebbe succedere a rete Tim "C'è un'offerta congiunta sul tavolo, ci sarà un'assemblea che dovrà poi decidere puoi decidere se accettarla o meno, si aprono diversi scenari, se si accetta si va verso una nuova società dove c'è lo Stato dentro e c'è un grande socio americano come Golden Power. Nell'altro caso, nel caso in cui l'offerta non venisse accettata, ovviamente si aprono vari scenari come anche un'OPA. Non conosco in dettaglio i termini dell'accordo, bisognerà studiarli con grande attenzione. Indubbiamente la rete è una cosa strategica del paese, così come la rete di Snam e rete Terna, quindi è auspicabile un controllo maggiore della governance da parte dello Stato, da parte delle istituzioni.
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