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Girelli (OMG): “33.200 messaggi pubblicitari al giorno, in parte inutili perché il cervello ha un’attenzione limitata”

Marco Girelli, Ceo Omnicom Media Group, alla presentazione di ‘Beyond Visual Attention’ primo studio in Europa che integra machine learning, AI e neuroscienze e misura l’attenzione agli stimoli pubblicitari

19 Luglio 2023

Presentati oggi i risultati di “Beyond Visual Attention”, il primo studio in Europa - promosso da OMG con Ainem, Ipsos e Nielsen - che integra machine learning, AI e neuroscienze, per misurare l’attenzione agli stimoli pubblicitari.
Marco Girelli, Ceo Omnicom Media Group, in occasione dell’evento di presentazione di ‘Beyond Visual Attention’, ha dichiarato al Giornale d’Italia:

“Presentiamo al mercato i risultati di una ricerca, che noi consideriamo veramente una pietra miliare, riguardo ad una delle sfide, dei temi che stanno emergendo sempre di più all’interno del nostro sistema mediatico, che è quello dell’attenzione. Tutti noi siamo continuamente raggiunti da un’enorme quantità di messaggi, parliamo in questo caso non solo di contenuti digitali, ma proprio di messaggi legati alla pubblicità, che fanno le aziende creando una situazione di overloading incredibile sulle persone.

Il nostro cervello, rispetto a questa enorme quantità di impulsi, stimiamo più di 33.000 messaggi ogni giorno, il nostro cervello non ha la capacità di prestare attenzione a tutto ciò, ma inevitabilmente buona parte di questa comunicazione e degli investimenti che sono correlati, vengono dispersi.

Non vengono visti. Oggettivamente non hanno alcun tipo di efficacia rispetto agli obiettivi delle aziende.

Questa ricerca ci racconta quanto di video si perde e, per quanto riguarda e il potere di catalizzare l’attenzione, la ricerca ha affrontato il tema dell’attenzione da diversi punti di vista. Dal punto di vista dei media, dal punto di vista dei contesti, dal punto di vista della neuroscienza.

È per questo che la eccezionalità della della ricerca è stata data anche dalla collaborazione di Omnicom Media Group con tre importanti istituti di ricerca in Italia e  nel mondo che si occupano di questi aspetti: Ainem Nielsen ed Ipsos. Tutti questi istituti, con noi, hanno capito che il tema è talmente rilevante e deve essere analizzato da tanti punti di vista diversi, che hanno deciso di fare sistema.

Ne approfitto per dire che c’è un altro motivo che ci spinge, in maniera molto importante. Vediamo che, ormai la scienza sta dimostrando, che questo dal punto di vista cognitivo sta creando oggettivamente anche dei problemi, nei confronti soprattutto dei più giovani.

Ormai, la scienza, i medici ci segnalano che c’è un ritardo nella comprensione dei contenuti, leggere e capire quello che si sta leggendo.

Noi siamo uno dei leader, uno dei protagonisti nel sistema mediatico. Ci sentiamo totalmente responsabili nei confronti di quello che sta succedendo e vogliamo avere un atteggiamento che è presa di coscienza e anche riuscire a capire come possiamo agire, per cercare di contenere questo fenomeno, in maniera tale da avere più rispetto nei confronti delle persone.

Vorrei aggiungere anche un’altra cosa: più rispetto nei confronti dell’ambiente, perché vorrei ricordare che tutto questo over somministrazione, enorme somministrazione di messaggi, in realtà sta creando anche un forte impatto ambientale.”

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