05 Luglio 2023
Ettore Prandini, Presidente Coldiretti, in occasione dell’Assemblea Nazionale Anbi dedicata alle azioni strategiche per la vita, l’economia e l’ambiente, ed alle proposte concrete dei Consorzi di bonifica, ha dichiarato al Giornale d’Italia:
“Assemblea nazionale Anbi, la bonifica italiana che ha un ruolo strategico, secondo noi può crescere ulteriormente nei prossimi anni, anche rispetto ai drammi che abbiamo visto negli ultimi anni del nostro Paese, dove Anbi con i consorzi di bonifica potranno giocare un ruolo strategico nell’implementare le attività che, fino ad oggi, hanno svolto.
Sotto questo punto di vista, c’è molto da poter fare nella realizzazione di bacini di accumulo.
Oggi tratteniamo solo l’11% di acqua piovana, il nostro obiettivo è quello di arrivare al 50%.
In questo modo si dà una risposta al tema del dissesto idrogeologico, ma si creano anche dei bacini che possono essere utilizzati durante i periodi di siccità e, nello stesso tempo, di contenimento nell’eccessiva piovosità.
Diventa un’attenzione rispetto a quello che è il preservare le attività economiche produttive, ma anche all’intera popolazione.
Sicuramente, se avessimo avuto più bacini di accumulo, se ci fosse stata una maggiore attenzione nella gestione dei corsi irrigui, magari quello che è successo in Romagna sarebbe accaduto comunque, ma con dei danni decisamente meno rilevanti, soprattutto avremmo perso meno vite.
Questo è, per me, un tema che non può essere dimenticato o sottovalutato con troppa semplicità e velocità.
Per quanto riguarda l’internazionalizzazione, noi riteniamo che abbiamo molto da poter fare.
Sottolineiamo il record assoluto, legato all’esportazione, al quale è arrivato l’agroalimentare italiano, per un valore di più di 60 miliardi.
Abbiamo una contrazione dei consumi interni, che è legato all’inflazione, cosa che viene poche volte sottolineata, è legato anche al fatto che la popolazione italiana invecchia sempre di più, c’è un problema di carattere demografico.
Quindi, il tema della internazionalizzazione diventa anche uno sbocco per quanto riguarda una capacità produttiva, che noi non dobbiamo assolutamente perdere, ma che paradossalmente dobbiamo conquistare maggiormente.
La sfida è quella di arrivare nei prossimi cinque anni a traguardare il risultato dei 120 miliardi, quindi di raddoppiare quello che stiamo facendo oggi.
Secondo noi, è alla nostra portata, abbiamo bisogno, ovviamente, di cogliere delle opportunità legate a dei sistemi che devono vedere un ruolo centrale, o maggiore, da parte del Governo, rispetto al ruolo che oggi è delegato alle regioni.
Proprio per avere una capacità di penetrazione nei mercati internazionali maggiore rispetto al passato, esattamente come avviene in altri paesi.
Sicuramente il modello francese è uno di quelli che noi potremmo mutuare.
In Emilia-Romagna, i danni attuali vengono fotografati, se facciamo un’analisi rispetto al danno diretto sull’annata agraria, quindi solo in termini di valore di quello che si è perso sull’azienda agricola, superiore ai 600 milioni.
A questa cifra però, poi, va aggiunto tutto ciò che riguarderà la nuova piantumazione delle piante che, purtroppo, per un effetto di asfissia, non ci sono più e dovranno essere reimpiantate.
A questo vanno aggiunti tutti i danni alle filiere zootecniche e cerealicole.
Abbiamo, in tanti casi, una situazione in cui c’è più di una spanna di fango sui terreni agricoli, che non possono essere utilizzati fino a quando questa non sarà rimossa.
La tempestività farà la differenza, proprio perché prima vengono ripristinati e prima le nostre aziende potranno tornare ad esercitare la loro attività.
Questo, aggiungiamo in un confronto diretto che abbiamo avuto con il generale Figliuolo, il tema della tempestività ma, anche, sburocratizzazione, perché anche questo può fare la differenza.
Ed avere, anche, la certezza delle risorse che verranno stanziate.
Mai come in questo momento, noi dobbiamo rappresentare ai nostri imprenditori una garanzia sul fatto che non vengono abbandonati, ma che verranno sostenuti nel risarcimento dei danni, nel poter ripartire in tempi brevi.”
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