08 Maggio 2023
Diana Bracco, Presidente e Amministratore Delegato Gruppo Bracco, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Bracco 100 donne per lo sport, uno dei temi fondamentali di Fondazione Bracco, relativo alle donne e alle donne impegnate nel sociale. Abbiamo queste atlete - che sono fra l'altro bravissime - e che riescono a conciliare addirittura un'attività a livello agonistico sportiva e quindi pesante che richiede allenamenti giornalieri eccetera con la bravura a scuola. La bravura a scuola è anche quello che comporta ogni giorno lo studio, lo sappiamo, pensiamo al liceo ma pensiamo all'università, noi abbiamo universitari che si laureano, liceali che escono con voti strabilianti, insomma sono veramente un esempio queste ragazze, un esempio e poi sono solari perché è inutile star lì, lo sport ti dà una carica, ti dà un ottimismo, ti dà una forza che nient'altro ti può dare.
I dati sono abbastanza ancora indietro, cioè non riusciamo a spaccare il muro che abbiamo davanti, ma il tema è un tema che cattura l'attenzione. L'obiettivo nostro con GIULIA è quello di essere non citati noi, ma citate le donne, delle nostre banche dati, queste esperte, essere citate sui giornali quando c'è bisogno di un parere terzo, di una quote, essere citate queste donne invece degli uomini come sempre. Perché si parla di un tema anche mediatico, cioè di risonanza mediatica di queste figure. E' un tema anche mediatico che a poco a poco riusciremo a far penetrare, però è molto difficile, insomma, è duro.
Riguardo alle iniziative della Fondazione per il sociale, il nostro fiore all'occhiello è quello che facciamo nel comune di Baranzate, Baranzate è un comune multietnico alle porte di Milano, multietnico a livello di non so quante etnie sono più di 20 insomma, e lì siamo riusciti a penetrare veramente come presenza di aiuto e di ottimismo per questa gente un po' poveretta, disastrata, quindi abbiamo riusciti a fare la sartoria e allora lavorano e sono autosufficienti come produzione del denaro, abbiamo fatto l'angolo, il corner del cibo, abbiamo fatto, abbiamo avuto per molti anni il corner del medico, che non c'era nessuno che gli facesse a questi bambini il medico, il medico alimentare, chiamiamolo così, adesso sta talmente bene che non facciamo più il medico, li mandiamo solo, stanno tutti bene, hanno imparato a curarsi anche, poi è quello, devono imparare a fare le cose, poi le fanno, sa tutto.
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