11 Ottobre 2022
Alessandro De Nicola, presidente di The Adam Smith society, in occasione della presentazione del "Nuovo codice della crisi dimpresa", ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Il nuovo codice della crisi d’impresa è stato emanato in fasi successive, ci sono state delle riscritture. Da luglio è pienamente valido ed efficace. Si segnala perché ha un approccio diverso e supera il vecchio diritto fallimentare. Mira al risanamento delle imprese e alla prevenzione della crisi d’impresa, tant’è che una parte ampia del dibattito di oggi si è concentrato sugli assetti organizzativi. Il codice richiede alle imprese di avere degli assetti organizzativi che siano in grado di far accorgere immediatamente quando ci sono segnali di crisi finanziaria ed economica.
Un codice moderno che ha preso anche istituti stranieri, inserendoli abbastanza bene, nei primi mesi di applicazione, si vede che è molto apprezzato dal mercato. Ci sono una serie di istituti di composizione volontaria delle crisi molto apprezzate dal mercato e a cui molte imprese fanno ricorso. Speriamo che venga interpretato nel modo giusto dalle autorità, dai giudici, dalla pubblica amministrazione, senza il loro atteggiamento positivo diventa sempre tutto difficile.
Il codice può influire positivamente perché tutte le imprese sono incoraggiate a fare un check up, vale anche per la nostra salute, il check up è sempre utile farlo. Inoltre, è utile per evitare che delle crisi finanziarie o dei momenti di difficoltà e vischiosità nella continuità aziendale, si trasformino in crisi più profonde e che portano al fallimento. Con questi strumenti, negoziando con i creditori e assistiti da esperti come previsto dalla normativa, si riesce a gestirla un po' meglio.
Il governo ha fatto il suo, perché alla fine la legge è stata emanata. Ci sono i decreti attuativi e alcuni correttivi, quindi il governo può continuare a cercare di farli bene. Può dare delle indicazioni alle autorità pubbliche, di far sì che il loro atteggiamento nei confronti delle imprese non sia tale da portarle ad aggravare uno stato già difficile, soprattutto in un momento di difficoltà come questo.
È stato raccontato come in questo periodo la guardia di finanza è molto pressante su tutti i crediti d’imposta per l’innovazione, una grande idea per riuscire ad innovare, ma se si arriva con la guardia di finanza a dire che non era vera innovazione e si chiede di restituire il credito d’imposta, si scoraggia l’emersione dell’innovazione da parte delle imprese. Il governo può fare molto anche dal punto di vista dell’applicazione degli istituti".
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