28 Settembre 2022
Paolo Merli, Amministratore Delegato ERG, in occasione dell'Italian Energy Summit 2022, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Tutti gli operatori oggi hanno evidenziato l’unicità e la gravità di questa crisi, che effettivamente è unica nel panorama mondiale, ma soprattutto europeo. Il tema di ieri è la conferma di un uso strumentale, come arma, del del gas naturale.
Negli ultimi sei mesi vediamo dei movimenti sui mercati che non avevo mai visto, anche ieri il prezzo del gas è salito del 20%, oggi credo salga ancora del 10%. Una volatilità che sta creando notevolissime problematiche. Chi pensa che da questa situazione società, rinnovabili o le utility si stanno arricchendo, hanno sbagliato i conti. Le società serie del settore tendono a coprirsi anni prima dal rischio prezzo e quindi oggi stanno subendo solo gli effetti negativi finanziari, perché quelle coperture oggi richiedono assorbimento di cassa, come è stato ben sottolineato dai grandi operatori.
La speculazione, al contrario, vende le produzioni con 2 o 3 anni di anticipo, utilizzando le piattaforme nei mercati futures, perché sono idonee per poter fare questo tipo di operazione. Chi ha speculato, che non è illegittimo, sono evidentemente dei trailer o degli operatori finanziari, che hanno sottoscritto dei contratti di vendita a termine a prezzi più bassi rispetto rispetto a quelli che vengono espressi dal mercato giornaliero, con gli operatori e anche con noi.
Sulle rinnovabili, non stiamo vedendo ancora l’accelerazione per realizzare questo obiettivo. In Italia c'è la disponibilità, l'hanno confermato tutti gli operatori, per installare 80 gwh da qui al 2030. Vuol dire un ritmo di 10 gwh all’anno, circa 10 volte la velocità di installazione degli ultimi anni. Si può fare, l’abbiamo dimostrato in Italia nel 2010 con il conto Energia. Si tratta di velocizzare i processi di permitting e di trovare i meccanismi di remunerazione adeguati per questi investimenti, perché quelli che ci sono oggi, non lo sono più.
Una lentezza amministrativa davvero significativa, gli ultimi parchi ceduti alle aste avevano un regime tariffario stabilito da un decreto ministeriale del 2019: come può essere aggiornato. Si parla di 60 euro, ma i prezzi sul mercato sono 10 volte tanto. A livello europeo, la commissione ha stabilito che 180 è un cap di prezzo per l'energia rinnovabili, riteniamo che questo sia più adeguato per facilitare e accompagnare gli investimenti nelle rinnovabili".
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