28 Settembre 2022
Stefano Antonio Donnarumma, Amministratore Delegato di Terna,in occasione dell'Italian Energy Summit 2022, ha detto a Il Giornale d'Italia:
"Le attività nel breve termine sono quelle già in corso, sia a livello governativo che con le aziende di approvvigionamento e stoccaggio del gas. Infatti, hanno parlato qui sia Eni che Snam. Ci tengo a sottolineare che saranno importanti i comportamenti adeguati nei prossimi mesi, per limitare il consumo e di conseguenza, la domanda. È una cosa che sta già avvenendo, abbiamo un calo che arriva quasi al 3% a livello nazionale. Per un’alternativa al gas russo sono in atto una serie di azioni che soprattutto Eni sta mettendo in campo. Credo che le soluzioni stiano arrivando gradualmente, salvo la criticità di quest’inverno. Con il livello di stoccaggio, che è stato raggiunto, dovrebbe essere superabile con qualche difficoltà e dal prossimo inverno dovremmo avere già delle alternative più che sufficienti".
Durante l’Italian Energy Summit in corso a Milano, l'AD e DG di Terna aggiunge: “Se vogliamo veramente fare un passo in avanti e dare una risposta concreta alle problematiche del caro energia e della sicurezza energetica, cercando di renderci indipendenti dal gas, serve un massiccio programma di investimenti in rinnovabili e accumuli: non possiamo tergiversare ulteriormente”.
Donnarumma osserva che Terna da tempo evidenzia la necessità di promuovere lo sviluppo di capacità di accumulo di grande taglia, fondamentale per accumulare grandi volumi di energia nelle ore centrali della giornata, quando la produzione del fotovoltaico è strutturalmente sovrabbondante, per restituirla soprattutto nelle ore serali e notturne. “Coerentemente con il suo ruolo di regista del sistema elettrico nazionale, oltre a investire 18 miliardi di euro nei prossimi dieci anni per sviluppare la rete e abilitare le fonti rinnovabili. Per realizzare gli accumuli previsti dal PNIEC al 2030 si può stimare un investimento complessivo necessario pari a circa 15 miliardi di euro che porterà un duplice beneficio: da un lato avrà un impatto positivo sul PIL pari a oltre 40 miliardi di euro; dall’altro, grazie agli accumuli, sarà possibile immettere in rete circa 16 terawattora all’anno di energia rinnovabile che altrimenti sarebbe “tagliata” e sostituita da produzione a gas, con un costo addizionale di oltre 2 miliardi di euro all’anno. Negli ultimi dieci anni, tuttavia, gli investimenti in questo comparto sono stati insufficienti” conclude l'AD.
Le Rinnovabili e gli accumuli consentiranno un’importante riduzione della bolletta, afferma Donnarumma: “Se già oggi il prezzo dell’energia elettrica fosse dipendente solo dal costo industriale delle fonti rinnovabili e non – come oggi accade – ancorato al costo della produzione a gas, il prezzo di riferimento della componente energia della bolletta dell’ultimo trimestre sarebbe inferiore di quasi il 90%”.
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