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Gianluca Comin, LBS: "L'analisi strategica della comunicazione può trasformare momenti di crisi in opportunità "

Gianluca Comin a Il Giornale d’Italia: “Dalle grandi nevicate che facevano crollare i tralicci della luce lasciando al buio intere comunità al crollo del Ponte Morandi, la tragedia che ha provocato anche la morte di 43 persone, a crisi finanziarie, crolli in borsa, inchieste giudiziarie che colpiscono manager e di fatto intaccano anche la reputazione dell’azienda. La variabilità delle crisi è molto ampia e necessita di reazioni diversificate”

15 Settembre 2022

Gianluca Comin, Presidente di Comin & Partners, docente di Strategie di Comunicazione presso l’università Luiss Guido Carli e Direttore del Master in Corporate Communication della Luiss Business School, ha spiegato a Il Giornale d’Italia come un’analisi strategica della comunicazione possa trasformare un momento di crisi in un’opportunità e l’importanza della creazione del consenso dal basso. Direttore del programma del Master Executive in Corporate Communication della Luiss Business School, Gianluca Comin ha inoltre delineato i principali obiettivi del corso di alta formazione, che si articola in sei moduli dedicati ad aree specifiche della comunicazione.

Prende il via il Master Executive in Corporate Communication della Luiss Business School. Come sarà articolato, soprattutto dal punto di vista della comunicazione di crisi?

“Il Master Executive in Corporate Communication si rivolge a professionisti che già svolgono questo lavoro in aziende, in organizzazioni e istituzioni ma anche a coloro che vogliono scoprire il mondo della comunicazione d’impresa. Nell’ambito di questo Master, che si svolge in sei moduli, il modulo sulla comunicazione di crisi è in particolare rivolto a chi vuole attrezzarsi ad affrontare le crisi aziendali in termini di comunicazione.

Quali sono gli strumenti che contribuiscono a trasformare un momento di crisi aziendale in un’opportunità? E qual è il ruolo della comunicazione in questo senso?

Il ruolo della comunicazione, ovviamente insieme alle altre strutture operative, è fondamentale nell’affrontare la crisi dal momento che ogni crisi ha un risvolto di opinione pubblica, colpisce le persone, i cittadini, i clienti, le istituzioni e quindi il coordinamento tra le attività operative dell’azienda in difesa dalla crisi e quelle della comunicazione sono fondamentali. Ma la comunicazione è necessaria anche per ripristinare, dopo una crisi che intacca la reputazione dell’azienda, un grado di rispetto e credibilità che viene persa durante la crisi. In questo caso si parla di una comunicazione di recupero del danno provocato dalla crisi e viene immediatamente dopo la soluzione della crisi.

Può farci qualche esempio di comunicazione di crisi che ricorda come particolarmente sfidante?

Dalle grandi nevicate che facevano crollare i tralicci della luce lasciando al buio intere comunità al crollo del Ponte Morandi, la tragedia che ha provocato anche la morte di 43 persone, a crisi finanziarie, crolli in borsa, inchieste giudiziarie che colpiscono manager e di fatto intaccano anche la reputazione dell’azienda. La variabilità delle crisi è molto ampia e necessita di reazioni diversificate, sia che sia una crisi provocata da una catastrofe naturale o dall’atto di un essere umano.

In questo contesto quanto è importante la creazione del consenso dal basso?

Il consenso dal basso è indispensabile alle imprese per rafforzare il proprio rapporto con gli stakeholder. Dobbiamo sempre di più immaginare che si confrontano con l’azienda persone che attendono dall’azienda una responsabilità nel loro comportamento, quindi non solo fare un buon prodotto ad un buon prezzo o un buon servizio al prezzo corretto ma anche essere un buon cittadino. Comunicare con ciascuno di questi stakeholder, con ciascuna di queste persone, è fondamentale per fare in modo che tali persone diventino testimonial della propria azienda e che quindi contribuiscano ad aumentare quel grado di credibilità e reputazione necessaria per difendersi poi dalle crisi”, conclude.

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