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Giacomo Lovati, UnipolSai: "Mobilità elettrica, in Italia mancanza del prodotto auto: puntare su impianto industriale"

Lovati, Chief Beyond Insurance Officer di UnipolSai: "Nei prossimi due anni circa il 30% potrà accedere all'elettrico. Occorre tempo perché diventi una soluzione per tutti". L'intervista a Il Giornale d'Italia

09 Settembre 2022

Giacomo Lovati, Chief Beyond Insurance Officer presso UnipolSai Assicurazioni Spa, in occasione della presentazione della partnership con Shell Italia, ha spiegato a Il Giornale d'Italia:

"Oggi presentiamo una partnership che il Gruppo Unipol ha realizzato insieme a Shell, uno dei principali operatori in termini di energia, per raccontare le nostre idee a supporto della transizione verso le modalità di mobilità alternativa, che oggi sono prioritarie.

Crediamo molto in questa partnership, si collega al lancio del nostro sistema di pagamento di telepedaggio UnipolMove.

Questa partnership si concentra in determinate aree, quali la mobilità e l’elettrico, di cui Shell oggi è in prima linea. Noi, operando nel mercato della mobilità, sia come assicuratori auto che con il lancio di una serie di iniziative, abbiamo punti in comune che possono essere sfruttati a vantaggio di ambedue le società.

Prevediamo altre partnership che puntano alla mobilità elettrica. Stiamo lavorando per mettere a disposizione dei nostri clienti delle mobilità a 360 gradi, coinvolgendo l’autovettura di proprietà attraverso l’assicurazione, oltre al noleggio a lungo termine e le biciclette elettriche, di cui abbiamo lanciato un portale per vendere Bike insieme al prodotto auto.

La nostra idea è di non vendere una macchina o una polizza, ma di proporre un servizio che consenta al nostro cliente di spostarsi dal punto A al punto B utilizzando tutte le modalità più idonee.

In questo momento il problema dell’elettrico deriva, oltre che dal caro energia che persisterà nei prossimi anni dal mio punto di vista, dalla mancanza del prodotto auto. Oggi per ottenere un’autovettura elettrica bisogna aspettare molto tempo, frenando la scelta e raffreddando l’interesse per questo prodotto.

Rispetto al resto dell’Europa siamo indietro da un punto di vista strutturale, bisogna evitare l’errore di pensare che la mobilità elettrica risolva i problemi dei cittadini. La mobilità elettrica, soprattutto nei primi anni, sarà concentrata su persone che hanno una tipologia di movimento che consente di accedere all’elettrico, ad esempio per chi si muove all’interno della città.

Oggi, effettivamente, poter avere la disponibilità di una ricarica elettrica in qualsiasi punto d’Italia è complesso. Il 25-30% degli italiani potranno accedere nei prossimi due o tre anni alla mobilità elettrica, ma bisogna aspettare molto prima che si possa identificarla come una soluzione per tutti.

Sono state comunicate determinate date sul full-eletric oggi, che tempo siano premature. Tuttavia, è fondamentale attivarsi, perché non si tratta solo di vendere una macchina elettrica, ma anche di modificare l’impianto industriale per mettere a disposizione il veicolo e tutto quello a cui è collegato alla mobilità elettrica. Ci vorrà del tempo e siamo un po' indietro".

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