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Fabio Bocchiola, Repower Italia: "Crisi energetica? Rinnovabili per immaginare un mondo nel quale potremmo essere in parte autonomi"

"La crisi energetica unita alla crescente consapevolezza del cambiamento climatico ha creato quel consenso unanime nel pensare che le rinnovabili possano essere la soluzione sulla quale investire in maniera seria". L'intervista de Il Giornale d'Italia a l'AD di Repower Italia

19 Luglio 2022

La crisi energetica desta sempre più preoccupazione. Spingere sulle rinnovabili può essere una soluzione (anche parziale) del problema?

“La crisi energetica è generata da un insieme di elementi, non solo dalla guerra. Quello delle rinnovabili è un processo che era stato già avviato, ma a passi molto lenti e credo che l’elemento della crisi unito alla crescente consapevolezza del cambiamento climatico, che sta tra l’altro assumendo delle accelerazioni, abbiano creato quel consenso unanime nel pensare che le rinnovabili possano essere la soluzione sulla quale investire in maniera seria. Questo può avere degli sviluppi importanti sull’assetto energetico dell’Europa e in particolare dell’Italia, dove non abbiamo storicamente energia primaria. Potremmo così finalmente immaginarci un mondo nel quale potremmo essere in parte autonomi, dico in parte perché il mondo dell’energia è poi molto complesso..”

Il mondo dell’energia talvolta incontra anche quello del design: le vostre Cargo Bike hanno vinto il Compasso d’Oro, prestigioso riconoscimento legato a Giò Ponti. Cosa contraddistingue i vostri veicoli?

Il premio del Compasso d’Oro ci ha gratificato molto: premia il nostro modo di comportarci in uno dei campi dell’energia come quello della mobilità, legata storicamente all’auto. Oggi stiamo vivendo la transizione verso una multimobilità, nelle quali la bicicletta e la carco bike acquistano un nuovo ruolo.

LAMBRO E LAMBROgino rappresentano un punto di arrivo interessante perché vanno a toccare uno degli aspetti più intimi di noi italiani: l’aspetto estetico. Il design ha un ruolo storico dal rinascimento in poi. Siamo una società energetica che si è spinta in un confine non suo perché vogliamo essere un po' l’esempio di un modo peculiare del fare impresa.

Dal design passiamo al cinema. Anche quest’anno collaborate con il Festival Internazionale del Cinema di Venezia. In che modo sarete presenti alla manifestazione?

Il cinema per me è un grande anticipatore di fenomeni, quindi diventa anche un mezzo stupendo per raccontare il presente e il futuro. Noi siamo presenti per il secondo anno e siamo riusciti a trovare quasi una simbiosi con il cinema portando la nostra barca full electric che sarà ancora la barca ufficiale del festival. Porteremo anche le nostre Cargo Bike, Dina (sistema di ricarica per le bici elettriche) e la nostra E-Lounge, panchina che tra l’altro ha vinto il primo Compasso d’Oro. I nostri prodotti saranno disseminati nel lido della città, dove si potrà seguire un percorso unico dedicato alla bicicletta.

Venezia è un po' anche il simbolo del turismo. Si può dire che dopo la pandemia il settore sia finalmente in ripresa?

Sicuramente sì. Venezia tra l’altro potrebbe essere il laboratorio per un turismo più innovativo e qualitativo. Siamo legati al mondo del turismo perché siamo sempre stati vicini al mondo delle imprese e delle associazioni che sono state anche le prime a diffondere con noi la cultura della mobilità sostenibile. Posso affermare che il mondo del turismo in Italia sta crescendo e ci dono molti investimenti anche per renderlo più sostenibile”.

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