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Russia, Crosetto frena ottimismo di Rutte: "Non so cosa abbia in testa Putin; Ucraina? Ue aiuterà a rigenerare suo esercito e economia" - VIDEO

Nel corso del suo intervento in conferenza stampa a Parigi, Crosetto ha messo le mani avanti sulle ultime mosse politiche di Putin, affermando che tutta l'Europa e la Nato dovranno impegnarsi nella conversione delle economie di guerra tanto in Ucraina quanto in Russia al fine di ripristinare gli equilibri geopolitici globali

28 Novembre 2025

"Non so cosa abbia in testa Putin...noi ci auguriamo che questa volta la Russia voglia veramente sedersi al tavolo e trattare; ma se guardiamo a ciò che sta succedendo, io non sono ottimista".

Russia, Crosetto frena ottimismo di Rutte: "Non so cosa abbia in testa Putin; Ucraina? Ue aiuterà a rigenerare suo esercito e economia" - VIDEO

Ieri, da Parigi, proprio mentre il presidente francese Emmanuel Macron annunciava i dieci mesi di servizio militare volontario volto a reclutare circa 3mila giovani di età compresa tra i 18 e i 19 anni, e proprio mentre l'omologo russo Putin affermava di prendere il piano Usa di pace come "base per accordi futuri", il ministro della Difesa Guido Crosetto interveniva alla presenza di Catherine Vautrin. Nel discorso tenuto in conferenza stampa, Crosetto non solo ha azzardato la sua proposta - in chiara complicità col fronte guerrafondaio europeo - di un disegno di legge sull'ipotesi di reintrodurre il servizio militare volontario anche in Italia, ma ha espresso preoccupazione nei confronti dell'evoluzione che stanno avendo i negoziati di pace a fronte di quello che definisce il "riarmo russo".

"Non so cosa abbia in testa Putin" dice Crosetto ripetendo la frase in francese e scherzandoci sù, "ci auguriamo che questa volta la Russia voglia veramente sedersi al tavolo e trattare (...) perché vedo che Putin sta continuando ad arruolare militari, sta aumentando le riserve, sta aumentando gli investimenti e li aumenterà anche il prossimo anno in armamenti e nell'industria della Difesa". Una brusca inversione di rotta dunque rispetto al cauto ottimismo mostrato da Mark Rutte, segretario generale Nato, che ieri in uno slancio oltre misura si è augurato che la fine della guerra arrivi entro il 2025. Ma Crosetto è andato oltre: non solo ha smentito il fatto che l'invio di truppe europee possa rappresentare la garanzia alla difesa dell'Ucraina, ma ha confermato come il blocco alleato dovrà continuare in futuro a sostenere l'esercito di Kiev e la sua economia. Aiutandola cioè a transitare "da un'economia di guerra ad un'economia normale".

"L'Ucraina avrà bisogno di un aiuto da parte dell'Ue per sostenere la propria Difesa. Avrà bisogno sempre di più di addestramento - e noi glielo daremo -, di rigenerare le truppe e (...) di ricostruire il tessuto economico (...). Dovremo immaginare questo percorso anche per la Russia, perché anche lì bisognerà trasformare un'economia bellica in economia normale" ha continuato il ministro. Dunque non solo l'Europa, ma la Nato: sforzi per operare tanto in Ucraina quanto in Russia al fine di convertire entrambe le economie ripristinando "l'equilibrio internazionale".

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