Sabato, 15 Novembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Israele, giornalista Guy Peleg minacciato e aggredito da destra radicale: aveva diffuso immagini detenuto palestinese stuprato a Sde Teiman - VIDEO

Crescono minacce e aggressioni contro il giornalista Guy Peleg dopo la diffusione del video di Sde Teiman: la destra radicale lo perseguita, Channel 12 lo difende

13 Novembre 2025

Il giornalista di Channel 12 che aveva diffuso, qualche giorno fa, il video di un detenuto palestinese stuprato nel centro di detenzione israeliano di Sde Teiman è ora perseguitato, minacciato e aggredito dalla destra radicale. Guy Peleg non è libero neanche di muoversi con la propria auto, né di camminare in giro per strada da solo, come dimostrano diverse clip che circolano sui social

Israele, giornalista Guy Peleg minacciato e aggredito da destra radicale: aveva diffuso immagini detenuto palestinese stuprato a Sde Teiman

Il giornalista israeliano Guy Peleg, corrispondente giudiziario di Channel 12, è al centro di una violenta campagna di intimidazioni dopo aver pubblicato il video — ricevuto da una fonte della Procura militare — che mostra l’aggressione e lo stupro di un detenuto palestinese nel centro di detenzione di Sde Teiman. Da due settimane, Peleg è bersaglio di attacchi da parte di gruppi della destra radicale, ma nelle ultime ore la situazione è precipitata.

Dopo una conferenza a Tel Aviv, un gruppo di attivisti di destra ha circondato il giornalista, insultandolo e tentando di impedirgli di raggiungere la sua auto. Le forze dell’ordine sono dovute intervenire per scortarlo fuori dall’edificio. In un video diffuso dagli stessi aggressori, uno di loro, identificato come Mordechai David, gli urla: "Perché hai pubblicato filmati dei soldati dell’Idf?", minacciando poi: "Avrai bisogno della scorta ovunque andrai".

La campagna d’odio non si è fermata lì: a Bnei Brak è apparso un grande striscione con una sua immagine manipolata in cui appare dietro le sbarre e la scritta: "Guy Peleg in prigione". Peleg ha definito David un “criminale”, sottolineando però di essere più preoccupato dalle sue connessioni politiche: l’attivista è apparso in video insieme al ministro della Giustizia Yariv Levin e al ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir.

Channel 12 ha condannato duramente le minacce, parlando di una “escalation inaccettabile” contro uno dei giornalisti più esperti del Paese. Intanto, osservatori e attivisti per i diritti umani denunciano un clima sociale sempre più estremista: invece di perseguire chi ha commesso tortura e violenze, una parte della società si mobilita per perseguitare chi le ha portate alla luce, segnando un ulteriore passo verso la normalizzazione dell’impunità.

Seguici su

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti