14 Novembre 2025
"Ha paura di tornare a New York ora che il nuovo sindaco è il democratico Zohran Mamdani?" - "Non ho paura di andarci, e sarei disposto a parlare con lui se si istruisse".
Sono queste le prime dichiarazioni pubbliche rilasciate dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sugli esiti delle ultime elezioni del sindaco di New York svoltesi lo scorso 4 novembre. Netanyahu, intervenuto ai microfoni della giornalista australiana Erin Molan nel suo programma The Erin Molan Show, ha commentato la vittoria del nuovo sindaco musulmano pro Pal Zohran Mamdani, che in altre occasioni aveva minacciato di arrestare il premier israeliano "secondo legge internazionale" per i suoi crimini di genocidio riconosciuti dalla CPI (Corte Penale Internazionale). Alla domanda se fosse spaventato e timoroso nel tornare a New York alla luce delle disposizioni date da Mamdani, Netanyahu ha risposto con un'alzata di spalle: "No, non ho paura".
"Che dire di lui?" ha poi continuato Netanyahu cercando di elaborare ulteriormente le sue opinioni sulle posizioni politiche del neo eletto sindaco. "È bello essere un giovane leader, ma non lo è essere un giovane leader senza istruzione", affermazioni che Netanyahu ha fatto ulteriormente scadere nella solita macchina di propaganda anti-sionista avvertendo che l'antisemitismo - di cui accusa Mamdani - "può distruggere le società".
"L'antisemitismo di solito fa crollare le società - ha continuato Netanyahu - inizia con gli ebrei, poi passa ai neri, ai gay, agli ispanici... e fa crollare le società". Poi l'immancabile anatema, minacciando il "futuro molto cupo" di New York qualora la città continuasse su questa strada.
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