30 Ottobre 2025
La comunità dell’intelligence statunitense aveva prodotto almeno 2 valutazioni, basate in parte su informazioni fornite da Israele, che avvertivano l’amministrazione Biden di un aumento del rischio di conflitto tra Hamas e israeliani nelle settimane precedenti l’attacco del 7 ottobre nel sud di Israele, secondo fonti a conoscenza delle informazioni. Un aggiornamento del 28 settembre avvertiva, sulla base di molteplici flussi di intelligence, che Hamas era pronto a intensificare gli attacchi con razzi oltre confine. Un cablogramma della CIA del 5 ottobre metteva in guardia in termini generali riguardo alla crescente possibilità di violenze da parte di Hamas. Poi, il 6 ottobre, il giorno prima dell’attacco, funzionari statunitensi hanno diffuso rapporti provenienti da Israele che indicavano attività insolite di Hamas — segnali che ora appaiono chiari: un attacco era imminente. Israele, dunque, sarebbe stato a conoscenza dell'attacco di Hamas, ma non avrebbe fatto nulla per impedirlo, trovando così la "scusa" per poter attaccare Gaza e attuando un piano che era stato creato molto tempo prima. Secondo una indagine interna alle Idf che conferma ciò, il "colonnello Cohen sapeva della mancanza di soldati al festival Nova ma non fece nulla, c'erano solo 2 auto della polizia per 4mila partecipanti".
Le rivelazioni provenienti da fonti d’intelligence statunitensi gettano nuova luce sulla vigilia dell'attacco del 7 ottobre 2023, quando Hamas ha sferrato un attacco senza precedenti contro Israele. Secondo quanto riportato da The New York Times, l’intelligence americana e quella israeliana erano già da settimane in allerta per un possibile deterioramento della situazione nella Striscia di Gaza, con segnali crescenti di un’imminente escalation.
Il primo avvertimento formale risale al 28 settembre, quando un aggiornamento dei servizi statunitensi – alimentato anche da informazioni israeliane – segnalava che Hamas era pronto a intensificare gli attacchi con razzi verso Israele. Pochi giorni dopo, il 5 ottobre, un cablogramma della CIA parlava di “rischio crescente di violenze” da parte del gruppo palestinese.
La tensione, già palpabile, è poi salita ulteriormente il 6 ottobre, quando funzionari americani hanno diffuso un nuovo rapporto basato su fonti israeliane. I documenti indicavano “attività insolite” da parte di Hamas: movimenti di uomini, esercitazioni e comunicazioni anomale. Elementi che, col senno di poi, si sono rivelati inequivocabili segnali di un attacco imminente.
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