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Raid Idf a Doha (Qatar), Netanyahu la spara: “Noi come gli Usa in Afghanistan”, Trump 'infuriato': “Colpito territorio di nostri alleati” - VIDEO

Donald Trump avrebbe avuto un confronto telefonico acceso con Netanyahu, lamentando di aver scoperto l’attacco non da Gerusalemme ma dal Pentagono. Il presidente avrebbe rimproverato l’alleato israeliano di aver messo a rischio i rapporti con il Qatar, per poi ammorbidire i toni in una seconda telefonata. Ma la narrazione di Trump appare più come un gioco delle parti che una reale rottura: senza il benestare di Washington e Londra, l’operazione non sarebbe stata possibile

11 Settembre 2025

Netanyahu la spara e in un video diffuso sui social il premier israeliano accosta il 7 ottobre all’attentatoalle Torri Gemelle, rivendicando gli attacchi contro i leader di Hamas a Doha: “Abbiamo fatto come gli Usa in Afghanistan”. A ciò si aggiunge la presunta rabbia di Donald Trump, che avrebbe accusato Netanyahu di aver colpitoil territorio di un alleato degli Stati Uniti”. Ma il racconto del presidente Usa, più che uno strappo diplomatico, somiglia a un bluff: l’operazione israeliana in Qatar sarebbe stata avallata da Washington e Londra.

Raid Idf a Doha (Qatar), Netanyahu la spara: “Noi come gli Usa in Afghanistan”, Trump ‘infuriato’: “Colpito territorio di nostri alleati”

In un messaggio video, Netanyahu ha dichiarato: “Abbiamo colpito i cervelli terroristici responsabili del massacro del 7 ottobre. E lo abbiamo fatto in Qatar”. E ancora: “Abbiamo fatto esattamente ciò che fece l’America quando colpì i terroristi di al-Qaeda in Afghanistan, e quando uccise Osama bin Laden in Pakistan”. Una giustificazione che, secondo il premier israeliano, dovrebbe valere come legittimazione internazionale. “Allora il mondo applaudì, mentre ora condanna Israele. Dovrebbero vergognarsi”, ha concluso.

Israele ha, dunque, scelto di colpire a Doha, in pieno territorio di un Paese alleato di Washington, impegnato a mediare per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Una mossa che rischia di minare la credibilità degli stessi Stati Uniti nella regione.

Secondo il Wall Street Journal, Donald Trump avrebbe avuto un confronto telefonico acceso con Netanyahu, lamentando di aver scoperto l’attacco non da Gerusalemme ma dal Pentagono. Il presidente avrebbe rimproverato l’alleato israeliano di aver messo a rischio i rapporti con il Qatar, per poi ammorbidire i toni in una seconda telefonata. Ma la narrazione di Trump appare più come un gioco delle parti che una reale rottura: senza il benestare di Washington e Londra, l’operazione non sarebbe stata possibile.

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