10 Settembre 2025
La Cina si schiera contro Israele e condanna con fermezza il raid dell'Idf su Doha, capitale del Qatar, che aveva come obiettivo i vertici politici di Hamas. A intervenire è stato il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, sottolineando che Pechino "si oppone con forza alla violazione della sovranità territoriale e alla sovranità nazionale del Qatar". Inoltre, sottolinea Lin, “queste azioni minacciano il cessate il fuoco a Gaza”.
Secondo il portavoce, l’azione militare "è profondamente preoccupante" perché rischia di aggravare la crisi in Medio Oriente. "Esprimiamo disappunto verso le azioni di alcune parti che minacciano i negoziati sul cessate il fuoco a Gaza", ha dichiarato Lin durante il briefing quotidiano.
Il raid israeliano, volto a colpire i leader di Hamas, è stato definito dagli Stati Uniti un attacco unilaterale che non risponde agli interessi di Washington né di Tel Aviv, sebbene sembrerebbe avvenuto con il benestare degli Usa e della Gran Bretagna. La posizione di Pechino appare in contrasto con quella americana: "La Cina esorta vivamente tutte le parti interessate, in particolare Israele, a compiere maggiori sforzi concreti per sedare i combattimenti e riprendere i negoziati, piuttosto che il contrario", ha insistito Lin.
Pur senza citare direttamente gli Stati Uniti, Pechino ha puntato il dito contro "alcune grandi potenze" invitandole a "svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere un cessate il fuoco, porre fine alle ostilità e allentare le tensioni regionali". Lo stesso portavoce ha collegato il raid a "la posizione sbilanciata di alcune potenze esterne sulle questioni mediorientali", ritenuta da Pechino uno dei fattori che alimentano il conflitto.
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