03 Settembre 2025
Continuano gli attacchi genocidi di Israele sulla Striscia dove, dall'alba di oggi, si registrano almeno 15 morti. Nella giornata di ieri, 2 settembre, l'esercito israeliano ha preso di mira un affollato mercato a Gaza City dove diversi civili erano in coda tra le bancarelle. Il bilancio delle vittime, riporta Moath al-Kahlout reporter di Al Jazeera, è tragico: diversi i Palestinesi uccisi e decine quelli feriti. I civili erano tra le bancarelle dell'affollato mercato di Nasser street a Gaza City quando un raid aereo ha ucciso almeno 4 persone: "la gente era in preda al panico", ha riferito il reporter, "Non sanno cosa fare e dove andare. Stanno cercando con tutte le loro forze di trovare un posto più sicuro, ma l'esercito israeliano continua ad attaccare ogni angolo della città".
Nel pomeriggio di ieri, 2 settembre, altri attacchi israeliani hanno colpito invece un punto di distribuzione dell'acqua ad al-Mawasi, a Sud della Striscia, nella parte occidentale di Khan Younis. Almeno 11 sono le vittime, di cui 7 bambini. A riferirlo è stata l'agenzia di stampa Al Jazeera citando una fonte dell'ospedale Nasser. A quanto emerge, il portavoce della Protezione Civile di Gaza Mahmoud Basal ha pubblicato una foto dei corpi di cinque bambini, insieme a un’immagine della macchia di sangue nel luogo in cui sono stati uccisi. “Erano in fila per riempire delle taniche d’acqua nella zona di al-Mawasi, descritta come “sicura”, quando le forze di occupazione li hanno presi direttamente di mira, trasformando la loro ricerca di vita in un nuovo massacro”, ha affermato Basal. Al-Mawasi era stata definita zona "sicura" per i civili palestinesi al punto che ieri, 2 settembre, l'Idf aveva diffuso un messaggio urgente alla popolazione in vista dell'estensione dei combattimenti a Gaza City, invitandola dunque a spostarsi ad al-Mawasi dove "saranno forniti servizi potenziati, con particolare attenzione all'accesso alle cure mediche, all'acqua e al cibo". Ora, dopo il raid sul punto distribuzione dell'acqua, è ancor più evidente come i centri di aiuto umanitario della Gaza Humanitarian Foundation siano "trappole mortali" come già riferito qualche mese fa da varie organizzazioni internazionali come Medici Senza Frontiere. È la riprova di come i millantati aiuti israeliani non siano che una "farsa umanitaria", uno specchietto per le allodole affinché i Palestinesi deportati vengano confinati in un fazzoletto di terra sempre più stretto, Al-Mawasi appunto, una enclave lunga 14km e larga 1km lungo la costa mediterranea.
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