03 Settembre 2025
In Israele la "Giornata di disordini", organizzata per chiedere la liberazione degli ostaggi e l'immediata fine della guerra a Gaza, ha preso il via alle prime luci dell’alba con un gesto simbolico e provocatorio: i manifestanti hanno incendiato diversi cassonetti nei pressi della residenza del primo ministro Benyamin Netanyahu, a Gerusalemme, con l’intento di creare un vero e proprio “anello di fuoco” attorno all’edificio. Uno degli incendi è stato appiccato a soli 100 metri dalla residenza ufficiale del premier.
A guidare la protesta ci sono Anat Engerst, madre di Matan – uno degli ostaggi – e Vicky Cohen, madre di Nimrod. Le manifestazioni, iniziate spontaneamente alle 6:30 del mattino (5:30 ora italiana), erano state ufficialmente annunciate per mezzogiorno davanti alla Knesset, il parlamento israeliano.
Nel frattempo, sul piano diplomatico, il Belgio ha annunciato che riconoscerà formalmente lo Stato di Palestina in occasione della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Una decisione che ha suscitato l’immediata reazione del ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben-Gvir, che ha dichiarato: “I Paesi europei che si abbandonano all'ingenuità e si arrendono alle manipolazioni di Hamas finiranno per sperimentare il terrore in prima persona”.
In un altro sviluppo rilevante, il presidente israeliano Isaac Herzog è atteso in Vaticano, dove giovedì incontrerà papa Leone XIV. Al centro del colloquio ci saranno la situazione nella Striscia di Gaza, la sorte degli ostaggi e la tutela delle comunità cristiane in Medio Oriente.
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