03 Settembre 2025
Ben Gvir
"I Paesi europei che riconoscono lo Stato palestinese sperimenteranno il terrorismo in prima persona" - con queste parole minacciose il Ministro israeliano per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir ha reagito alla decisione del Belgio di riconoscere lo Stato palestinese. Le sue dichiarazioni, rilasciate nelle ultime ore, rappresentano un escalation verbale senza precedenti contro i partner europei di Israele: "I Paesi europei che si abbandonano all'ingenuità e si arrendono alle manipolazioni di Hamas finiranno per sperimentare il terrore in prima persona".
Ma chi è davvero Itamar Ben-Gvir, l'uomo che osa minacciare apertamente l'Europa? E quanto peso hanno le sue parole, considerando il passato di chi le pronuncia?
Ben-Gvir, 46 anni, è stato accusato dallo stesso Stato di Israele per ben 46 volte per reati vari di estrema importanza penale tra cui fomentazione di disordini, vandalismo, istigazione al razzismo o sostegno a un'organizzazione terroristica. E' stato condannato otto volte, per cui il Governo Netanyahu ha al proprio interno un Ministro pregiudicato e criminale. Nel 2007 Ben-Gvir è stato condannato per aver sostenuto un'organizzazione terroristica e per incitamento al razzismo contro gli arabi.
Il suo passato è profondamente legato al movimento kahanista, Ben-Gvir si unì ai movimenti giovanili di Kach e Kahane Chai, partiti che furono considerati organizzazioni terroristiche e banditi dal governo israeliano. Fu esentato dal servizio militare obbligatorio, proprio a causa delle sue opinioni di estrema destra, un fatto eccezionale in un Paese dove il servizio militare è considerato sacro. Ben-Gvir non ha mai nascosto le sue posizioni suprematiste: ha sostenuto l'illegalità dei matrimoni misti tra ebrei e arabi, ha sostenuto la deportazione dei palestinesi dalle loro terre e ha dichiarato nel 2023 che "il mio diritto, e il diritto di mia moglie e dei miei figli, di andare in giro per le strade in Giudea e Samaria è più importante del diritto di movimento per gli arabi".
È paradossale che un uomo condannato per sostegno al terrorismo sia oggi responsabile della sicurezza nazionale israeliana. Ben-Gvir aveva in casa un ritratto di Baruch Goldstein, il terrorista che nel 1994 massacrò 29 fedeli musulmani palestinesi nella Grotta dei Patriarchi di Hebron, rimuovendo di malavoglia quel ritratto unicamente per motivi elettorali.
Nel 1995, il giovane Ben-Gvir apparve in televisione brandendo lo stemma strappato dalla Cadillac del Primo Ministro Yitzhak Rabin: "Siamo arrivati alla sua automobile, arriveremo anche a lui". Poche settimane dopo, Rabin fu assassinato da un estremista di destra.
La questione della classificazione di Hamas divide la comunità internazionale. Hamas è un'organizzazione politica e militare, classificata come terroristica da alcuni Stati, mentre da altri è considerata una legittima organizzazione di resistenza (così come credo anch'io e così come d'altra parte furono considerati i nostri partigiani durante l'occupazione tedesca). Hamas è uno dei due principali partiti politici dei territori palestinesi occupati illegalmente dallo Stato di Israele ("territori occupati" è una definizione ONU), governa più di due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza. L’altro movimento è Al-Fatah, che detiene la Presidenza dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) ed è presente soprattutto in Cisgiordania.
Ad ogni modo, a differenza di Europa e USA (che intrattengono lucrosi rapporti d'affari con Israele) è importante notare di come molti Paesi del mondo vedano Hamas come un movimento di resistenza legittimo contro l'occupazione israeliana. La definizione di "terrorismo" spesso dipende dalla prospettiva politica e geopolitica di chi la formula.
I servizi segreti israeliani hanno una lunga storia di operazioni controverse che sollevano interrogativi sul terrorismo di Stato. Di fatto il Mossad e gli altri apparati dell'intelligence dello Stato ebraico non agiscono mai senza il beneplacito degli apparati politici e securitari di Tel Aviv:
Dopo il massacro di Monaco del 1972, il Mossad lanciò l'operazione "Ira di Dio" per eliminare i responsabili e i presunti complici. L'operazione durò 20 anni e portò all'uccisione di decine di persone, compresi alcuni innocenti. Il Mossad iniziò anche una campagna di lettere esplosive contro attivisti palestinesi in tutta Europa, causando ferite a persone in Algeria, Libia, Germania, Danimarca e Svezia.
Nella cittadina norvegese di Lillehammer, il Mossad uccise per errore un innocente cameriere marocchino, scambiandolo per un leader di Settembre Nero. Sei agenti del Mossad furono arrestati in quello che rimane uno dei più gravi fallimenti operativi dell'agenzia.
Nel gennaio 2010, il Mossad orchestrò l'assassinio di Mahmoud al-Mabhouh in un hotel di Dubai, utilizzando una squadra di 26 agenti con passaporti falsi di Paesi europei. L'operazione danneggiò gravemente i rapporti diplomatici di Israele con Gran Bretagna, Australia e Irlanda.
Nel 2008, il Mossad eliminò Imad Mughniyah, leader di Hezbollah, in Siria. Nel 1972, il poeta palestinese Ghassan Kanafani fu ucciso in un attentato a Beirut insieme alla figlia. Nell'operazione "Primavera di Gioventù" del 1973, commandos israeliani penetrarono a Beirut eliminando numerosi dirigenti dell'OLP.
Nel settembre 2024, migliaia di cercapersone di Hezbollah esplosero simultaneamente in Libano, causando 39 morti e oltre 3.400 feriti. Secondo le indagini, il Mossad aveva infiltrato la catena di produzione, trasformando normali dispositivi di comunicazione in ordigni esplosivi.
Nel 1996, Yahya Ayyash, membro di Hamas, fu ucciso da una carica esplosiva nascosta nel suo cellulare. Nel 1972, Mahmud Hamshari fu eliminato dalla detonazione del suo telefono, dopo che un agente del Mossad si era spacciato per giornalista.
Nonostante le minacce di Ben-Gvir, il riconoscimento dello Stato palestinese continua ad espandersi. Attualmente 147 dei 193 Paesi membri dell'ONU riconoscono lo Stato di Palestina. Nel 2024, Irlanda, Spagna, Slovenia e Norvegia hanno ufficializzato il riconoscimento, mentre Francia, Regno Unito e Malta hanno annunciato che lo faranno a fine settembre.
Il Presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che "il popolo francese vuole la pace in Medio Oriente" e che la Francia diventerà il primo paese del G7 a riconoscere la Palestina.
Le operazioni dei servizi segreti israeliani sollevano interrogativi fondamentali sul confine tra legittima difesa e terrorismo di Stato. Molte di queste operazioni hanno impattato la geopolitica mondiale, operando "in maniera non trasparente e sabotatrice soprattutto nel contesto regionale Medio Orientale".
Quando un Ministro condannato per terrorismo minaccia l'Europa, mentre i servizi del suo Paese conducono operazioni di eliminazione mirata in territorio straniero utilizzando passaporti falsi e dispositivi esplosivi camuffati, è lecito chiedersi: chi è davvero il terrorista in questa storia?
Le minacce di Ben-Gvir all'Europa rivelano la natura sempre più estremista del governo israeliano, anche alla luce del possesso della bomba atomica dello Stato di Israele. Un uomo condannato per sostegno al terrorismo che oggi minaccia paesi democratici per aver riconosciuto i diritti del popolo palestinese rappresenta un paradosso inquietante.
Il riconoscimento internazionale della Palestina procede nonostante le intimidazioni. È tempo che la comunità internazionale rifletta seriamente su chi minaccia davvero la pace e la sicurezza nel mondo.
di Eugenio Cardi
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