Tensione altissima fra Thailandia e Cambogia, dove gli scontri a fuoco proseguono per il secondo giorno consecutivo nelle zone contese al confine fra i due Stati. Finora si contano oltre 14 morti e oltre 100 mila sfollati. Bangkok ha avvertito la Cambogia: "Noi siamo pronti alla guerra e il rischio è sempre più alto".
Thailandia-Cambogia, scontri a fuoco per secondo giorno consecutivo al confine, oltre 100mila sfollati, Bangkok: "Pronti a guerra"
Proseguono per il secondo giorno consecutivo gli scontri a fuoco tra Thailandia e Cambogia nella zona contesa lungo il confine orientale. Le forze armate dei due Paesi si accusano reciprocamente di aver dato il via al conflitto, con artiglieria pesante e missili BM-21 lanciati dalla Cambogia e 6 F-16 thailandesi schierati in risposta. Il bilancio, ancora provvisorio, è drammatico: almeno 14 morti, tra cui 13 civili, e oltre 100mila evacuati solo sul lato thailandese.
L’epicentro della crisi resta il tempio di Preah Vihear, simbolo della storica contesa tra Bangkok e Phnom Penh. Nonostante una sentenza della Corte internazionale dell’Aja del 1962, ribadita nel 2013, che assegna la sovranità del sito alla Cambogia, la zona resta teatro di scontri intermittenti. A riaccendere la miccia, un incidente armato lo scorso maggio e tensioni politiche interne in Thailandia, culminate con la destituzione della premier Paetongtarn Shinawatra.
Le diplomazie internazionali sono intervenute: la Malesia, alla guida dell’Asean, ha invocato il dialogo tra le parti, mentre la Cina si è detta "profondamente preoccupata". Intanto, il premier cambogiano Hun Manet ha chiesto un intervento urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, denunciando "aggressioni aeree" thailandesi.
Il primo ministro thailandese ad interim, Phumtham Wechayachai, ha avvertito: "Se la situazione dovesse degenerare, potrebbe sfociare in una guerra".Scontri a fuoco tra eserciti, vittime civili, evacuazioni di massa e accuse incrociate: la crisi tra Thailandia e Cambogia rischia di degenerare.