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Turchia, 3 giorni di proteste contro l'arresto del sindaco di Istanbul, Erdogan: "Terrorismo di strada", 54 arresti e 16 agenti feriti - VIDEO

Proseguono le manifestazioni contro le "ingiustizie di Erdogan" mentre il Presidente turco forza la narrazione: "Ladri impadroniti dei comuni"

21 Marzo 2025

È il terzo giorno di proteste in Turchia contro l'arresto del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu per presunti reati di "corruzione e terrorismo", il leader è il principale oppositore del Presidente Erdogan. Al momento 54 persone sono state arrestate per aver condiviso il messaggio di Imamoglu in cui denunciava la sua detenzione come "tirannia" e"colpo di Stato contro lo volontà nazionale". 16 agenti sono rimasti feriti negli scontri con i manifestanti che hanno denunciato l'utilizzo di gas lacrimogeni nei loro confronti.

Continuano le proteste contro il fermo di Imamoglu, 54 arresti e 16 agenti feriti

Nonostante il divieto imposto dalla Prefettura di Istanbul a manifestazioni politiche fino al 23 marzo, le proteste hanno comunque preso il via a partire dal giorno dell'arresto di Imamoglu e stanno continuando nelle tre principali città della Turchia, Istanbul, Ankara e Smirne ma anche ad Adana, Mersin, Konya, Corum, Eskisehir, Antalya, Van e Sakarya. 

A Istanbul si sono verificati scontri tra manifestanti e polizia vicino alla sede del Comune dove migliaia di persone si erano radunate per chiedere al partito di opposizione CHP di reagire all'ingiustizia ai danni di Imamoglu. Scontri anche a Smirne ed Ankara, dove gli studenti hanno protestato fino a tarda notte lanciando oggetti contro la polizia che ha risposto con gas lacrimogeni e proiettili di gomma, anche se la Presidenza della Repubblica ha smentito l'accusa affermando che "questo tipo di equipaggiamento non è in dotazione delle forze di sicurezza". 

Il bilancio di questi primi tre giorni di proteste è di 54 arresti per "incitamento a commettere reati" per persone che hanno solidarizzato con Imamoglu condividendo sui social il video in cui denuncia la sua detenzione. 

Erdogan derubrica: "Terrorismo di strada"

Il ministro degli Interni turco, Ali Yerlikaya ha affermato che "chiamare il popolo nelle strade e nelle piazze è a dir poco irresponsabile", mentre il ministro della Giustizia le ha definite "illegali e inaccettabili". Mentre Erdogan ha parlato delle manifestazioni definendole atti di "terrorismo di strada", ed ha continuato contro il principale partito di opposizione, il CHP: "deve prendere le distanze non solo dai ladri che si sono impadroniti dei comuni, ma anche dalle organizzazioni terroristiche". Il Presidente turco ha forzato la sua narrazione sulle manifestazioni: "si vuole agitare le nostre strade con il pretesto di un'operazione di corruzione a Istanbul, non tollereremo che un manipolo di incompetenti tenti di turbare la pace della nostra nazione, di provocare il nostro popolo, di terrorizzare e disturbare la Turchia solo per non turbare le proprie fortune, i propri interessi, i propri affitti e i propri piani di saccheggio".

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