19 Marzo 2025
È stato arrestato il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, a darne notizia lui stesso con un post su X. La polizia ha fatto irruzione nella sua abitazione da dove è stato prelevato mentre la sua casa veniva perquisita. Le accuse contro Imamoglu, uno dei principali leader dell'opposizione, vanno dalla corruzione al terrorismo.
"Centinaia di poliziotti si sono presentati alla mia porta e hanno fatto irruzione in casa mia", ha dichiarato il principale rivale di Erdogan Ekrem Imamoglu. Insieme a lui sono state arrestate altre 78 persone vicine al leader con l'accusa di sostegno a organizzazioni terroristiche, altre 20 persone per reati di tipo amministrativo e corruzione. Tra gli arrestati anche il noto giornalista Ismail Saymaz e il cantante Ercan Saatci e i sindaci di importanti circoscrizioni di Istanbul, Murat Celik, sindaco di Beylikduzu e Resul Emrah Shahan, sindaco del centrale quartiere di Sisli.
"Ci troviamo di fronte a una grande tirannia" ha affermato Imamolgu in un video registrato dalla sua casa,"ma voglio che sappiate che non mi arrenderò. Ho fiducia nella mia nazione", ha concluso. Le accuse nei confronti del sindaco di Istanbul sono: "estorsione, corruzione, frode e turbativa d'asta da parte di un'organizzazione criminale" ma anche "favoreggiamento nei confronti dell'organizzazione terroristica Pkk"
Ekrem Imamoglu è considerato il principale rivale di Erdogan per via delle ultime due vittorie come sindaco di Istanbul (2019 e 2024) con il Chp, il maggior partito di opposizione in Turchia che ha definito l'arresto "un colpo di Stato contro la volontà nazionale". Ieri l'Università di Istanbul aveva annullato il suo diploma di laurea, ritenendolo falso. La misura è scattata non appena il sindaco aveva dichiarato di volersi ripresentare alle elezioni in programma per il 2028 per la quale è appunto richiesta la laurea.
"Mi dispiace dire che un pugno di menti sta cercando di usurpare la volontà della nostra nazione", ha detto Imamoglu nel video postato dalla sua abitazione. "Miei amati agenti di polizia, le forze di sicurezza del Paese vi stanno usando come strumenti del male. Questa è tirannia. Ma voglio che sappiate che non mi arrenderò. Vi amo tutti molto, mi affido alla nazione. Fate sapere a tutta la mia nazione che non mi piegherò".
Nel frattempo la Prefettura di Istanbul ha vietato fino al 23 marzo le manifestazioni politiche e letture pubbliche di comunicati stampa. Secondo i media locali avrebbe chiuso temporaneamente anche alcune fermate della rete metropolitana della città, tra cui quella della centrale piazza Taksim, con l'obiettivo di impedire potenziali proteste da parte dei sostenitori del sindaco. Inoltre, i principali social network non sarebbero raggiungibili dalla Turchia.
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