21 Gennaio 2025
All’indomani dell’elezione di Donald Trump e dell’annuncio di voler incontrare presto il presidente russo Putin per discutere della fine della guerra in Ucraina, il presidente ucraino Zelensky, sul palco del World Economic Forum di Davos in Svizzera, ha tentato di fare pressione sull’Unione Europea.
Il premiere ucraino infatti è apparso preoccupato della possibile intesa tra Trump e Putin, che escluderebbe l’Europa dal tavolo della pace.
“Intorno a Donald Trump sono in molti, trasmettono messaggi di disinformazione o a favore della Russia. Per noi è molto importante che l’Europa faccia sentire la sua voce affinché ci siano più voci intorno a Trump, in modo che capisca chiaramente i dettagli e i rischi che possono esserci in futuro e molto velocemente”, ha affermato Volodymyr Zelensky, prima di ribadire il suo intento di voler “chiudere il conflitto quest’anno”, sottolineando di aver più volte ribadito a Trump “che siamo suoi partner, ma deve essere una pace giusta”.
Zelensky è preoccupato della nuova linea politica che Trump imprimerà all’amministrazione americana che sembra essere improntata ad un progressivo disimpegno nella guerra in Ucraina.
Per questo motivo il premier ucraino ha più volte sollecitato l’Unione Europea ad assumere un ruolo più deciso nelle negoziazioni. Poche ore prima infatti era intervenuta la presidente della Commissione Ursula von der Leyen che aveva ribadito che l’UE resterà “al fianco di Kiev fino a quando sarà necessario, qualunque cosa accada”,
“Adesso non è nemmeno certo se l’Europa avrà un posto al tavolo quando finirà la guerra in Ucraina. Donald Trump ascolterà l’Europa o negozierà con la Russia e la Cina senza l’Ue?“, ha chiesto il presidente ucraino. “L’Europa deve fare di più, iniziare ad occuparsi di se stessa, perché sia ascoltata nel mondo. Abbiamo bisogno di una politica di sicurezza comune con una spesa militare dedicata. Se questo significa il 5 per cento del Pil, che 5 per cento del sia”, ha esortato Zelensky facendo riferimento alla proposta di Trump ai aumentare i budget nazionali dedicati alla difesa dei membri Nato fino al 5% del pil.
“La maggior parte del mondo sta pensando: cosa succederà alle relazioni con l’America? Cosa succederà alle alleanze, al sostegno, al commercio? Come pensa il Presidente Trump di porre fine alle guerre? Ma nessuno si pone questo tipo di domande sull’Europa, e dobbiamo essere onesti al riguardo”
“Quando in Europa guardiamo agli Stati Uniti come nostro alleato, è chiaro che sono un alleato indispensabile in tempo di guerra. Tutti si preoccupano se gli Stati Uniti saranno al loro fianco. Ma qualcuno negli Stati Uniti si preoccupa che l’Europa possa un giorno abbandonarli, che possa smettere di essere un loro alleato? La risposta è no. Washington non crede che l’Europa possa portare loro qualcosa di veramente sostanziale”, ha ribadito, puntando il dito contro la debolezza della politica estera europea.
“Il Presidente Trump si accorgerà dell’Europa? Ritiene che la Nato sia necessaria e rispetterà le istituzioni dell’Ue? Signore e signori, l’Europa non può permettersi di essere al secondo o al terzo posto per i suoi alleati. Se ciò accadesse, il mondo comincerebbe ad andare avanti senza l’Europa. E questo è un mondo che non sarà comodo o vantaggioso per gli europei”, ha sottolineato. “L’Europa deve affermarsi come un attore forte e globale, come un attore indispensabile”, ha aggiunto, prima di chiedere ai leader europei di costruire insieme all’Ucraina un sistema di artiglieria comune.
“L’Europa ha bisogno della sua versione dell’Iron Dome“, ha concluso, facendo riferimento al sofisticato sistema antimissilistico israeliano.
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