13 Dicembre 2024
Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha lanciato un allarme netto e urgente durante un discorso programmatico a Bruxelles: il tempo stringe per l'Europa, che deve prepararsi a fronteggiare un futuro sempre più incerto. "Non siamo pronti per quello che ci aspetta tra quattro o cinque anni. Il pericolo si sta muovendo verso di noi a tutta velocità", ha dichiarato. L’invito è chiaro: rafforzare la difesa, incrementare le spese militari fino al traguardo del 2% del Pil per ogni Paese Nato e abbracciare una "mentalità da tempo di guerra".
Rutte non intende "spaventare" i cittadini europei, ma il suo discorso evidenzia due problemi principali: il divario tra le capacità attuali e quelle necessarie per garantire la sicurezza dell'Alleanza, e la rapidità con cui Russia e Cina stanno potenziando i loro arsenali. "Tra 4-5 anni la nostra capacità di deterrenza sarà indebolita a tal punto che i russi potrebbero iniziare a pensare di attaccarci", ha spiegato. Per evitare questo scenario, secondo Rutte, servono soldati, nuovi mezzi militari, maggiore innovazione e, soprattutto, consapevolezza tra i cittadini europei.
"L’Europa rappresenta il 10% della popolazione mondiale, ma ha il 50% della quota di welfare", ha sottolineato, suggerendo che una piccola parte di questa spesa dovrebbe essere riorientata per mettere in sicurezza i confini. "Non stiamo parlando di scegliere tra i tank e gli ospedali: possiamo fare entrambi. Ma se non agiamo ora, non saremo pronti quando sarà troppo tardi".
Rutte ha poi collegato la guerra in Ucraina alle ramificazioni globali del conflitto, avvertendo che la situazione potrebbe ripetersi in Europa o in altre parti del mondo. "Quello che sta succedendo in Ucraina potrebbe succedere qui. E la Cina sta osservando con attenzione: se Putin prevarrà, Xi Jinping prenderà nota e potrebbe tentare qualcosa in Asia. Il conflitto è una lezione che non possiamo ignorare: le collaborazioni tra Russia, Iran, Corea del Nord e Cina dimostrano che siamo in un mondo più pericoloso rispetto alla Guerra Fredda".
Il segretario generale non ha risparmiato critiche all’industria bellica, esortandola ad aumentare la produzione senza insistere su contratti a lungo termine. "I soldi ci sono e aumenteranno. Che producano di più aumentando le linee e i turni. Ogni capitale deciderà come fare, ma è fondamentale spendere meglio e insieme, con appalti congiunti".
Rutte ha infine toccato il tema dei negoziati di pace in Ucraina, ribadendo l’importanza di rafforzare Kiev per metterla in una posizione più forte quando sarà il momento di negoziare. "Se fossi Putin sarei molto contento: vedo divisioni e indecisioni tra gli alleati. Non possiamo permettere che questo continui".
Il messaggio agli europei è diretto e chiaro: "Non possiamo restare seduti in poltrona a fumare sigari, aspettando che gli americani paghino il conto. Dobbiamo svegliarci e agire ora, per evitare che il costo del disinteresse sia un domani insostenibile".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia