26 Ottobre 2024
L’attacco di Israele all’Iran è iniziato stanotte all’1.26. Udite esplosioni anche in Siria, in particolare a Damasco. La tv di Stato iraniana ha afferma che almeno 6 esplosioni sono state avvertite nei pressi di Teheran. Secondo alcune fonti l'attacco avrebbe coinvolto oltre 100 aerei, tra cui caccia stealth F-35 “Adir”, coprendo circa 2.000 chilometri con “200 missili balistici”. Si riportano attacchi su Teheran e Karaj. Si riferiscono incendi dalle parti dell’aeroporto internazionale Khomeini, nei quartieri orientali. Si sentono scoppi a Islamshahr, nella cintura meridionale. Al momento ci sarebbero due morti tra i soldati iraniani.
L'ufficio del primo ministro israeliano ha comunicato che il gabinetto di sicurezza israeliano ha votato all'unanimità per approvare gli attacchi in Iran. Il voto si sarebbe tenuto poche ore prima degli attacchi. Dopo gli attacchi l'Idf ha “minacciato” l'Iran di pagare "un prezzo elevato" in caso di una nuova escalation. “Se il regime iraniano commettesse l'errore di avviare un nuovo ciclo di escalation, saremmo obbligati a reagire”, ha assicurato in un comunicato stampa il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari. “Il nostro messaggio è chiaro: tutti coloro che minacciano lo Stato di Israele e tentano di trascinare la regione in un'escalation più ampia pagheranno un prezzo elevato”, ha affermato.
Secondo alcune fonti l’operazione è probabilmente iniziata con ondate iniziali di aerei che hanno attaccato i sistemi radar e di difesa aerea, aprendo la strada a successivi attacchi. L’Iran ha fatto sapere di essere “pronto a rispondere a qualsiasi aggressione”. Lo afferma l’agenzia di stampa iraniana Tasnim, citando fonti accreditate. “Non c’è dubbio che Israele affronterà una reazione proporzionale per qualsiasi azione intrapresa”, affermano le fonti.
L'Arabia Saudita ha condannato l'attacco militare condotto da Israele nella notte contro l'Iran definendolo una "violazione della sua sovranità" e delle leggi internazionali. Riad ha quindi invitato tutte le parti a esercitare la massima moderazione e la comunità internazionale ad agire per ridurre l'escalation e porre fine ai conflitti.
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