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Messico, proteste per 43 studenti scomparsi nel 2014: porta del palazzo del presidente Lopez sfondata con pick up - VIDEO

Manifestanti in delirio a Città del Messico, dove si protesta per la sparizione, a Iguala nel 2014, di 43 giovani studenti, rapiti dalle forze dell’ordine mentre si stavano recando a bordo di tre autobus nella capitale messicana per una raccolta fondi

07 Marzo 2024

Un gruppo di manifestanti in protesta per avere la verità sul mistero dei 43 studenti rapiti dalla polizia e scomparsi nel 2014, si è scagliato contro il portone d’ingresso principale del Palazzo presidenziale, a Città del Messico, mentre il capo dello Stato, Andrés Manuel Lopez Obrador, teneva all’interno la sua quotidiana conferenza stampa. Come ben visibile in questo video, il gruppo ha scaraventato contro il portale un pickup bianco, probabilmente rubato, appartenente alla compagnia che fornisce l’energia elettrica a livello federale. Alcuni manifestanti sono stati arrestati, secondo i media messicani e le forze dell'ordine sarebbero tutt'ora in attività per cercare di sedare la rivolta. Ma i manifestanti vogliono sapere la verità su uno dei misteri più fitti della storia recente messicana.

Messico, proteste per 43 studenti scomparsi nel 2014: porta del palazzo del presidente Lopez sfondata con pick up

Tornano a protestare, quindi, i messicani contro la sparizione, a Iguala nel 2014, di 43 giovani studenti, rapiti dalle forze dell’ordine mentre si stavano recando a bordo di tre autobus nella capitale messicana per una raccolta fondi. Attaccati dalla polizia, morirono in otto, 25 furono feriti e gli altri 43, appunto, sparirono nel nulla. Secondo le ricostruzioni fornite in seguito e dopo dieci anni di inchieste, processi e battaglie legali, la versione ufficiale parla della soppressione dei 43 rapiti ad opera di una banda criminale, a cui le forze dell’ordine li avevano consegnati.

Ma i messicani non hanno mai creduto veramente a questa versione, accusando il governo e le forze dell'ordine di aver ucciso senza pietà gli studenti, e quindi chiedono che sia fatta giustizia. Quello degli studenti di Iguala è uno dei casi di cronaca che hanno scosso di più il Paese centramericano. A dieci anni da quei fatti, oltretutto, il Messico vive un anno nuovamente cruciale per la propria storia, dal momento che il 2 giugno prossimo si terranno le elezioni presidenziali.

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