11 Gennaio 2024
Paola Ceccantoni, nota sul web come Pubble, canale Youtube in cui diffonde video di approfondimento e di attualità, ha provato a spiegare cosa sta realmente succedendo nell'ambito del conflitto tra Ucraina e Russia. Ceccantoni ha spiegato che, fin dal primo giorno, la Russia ha avuto la vittoria in pugno e la guerra finirà proprio con Putin vincitore, in un modo o nell'altro.
"I silenzi valgono più di 1000 parole, stavano solo cercando il modo giusto per dircelo, anzi, per dirvelo. Dirvi cosa? Ma è semplice: che la Russia ha già vinto e siccome la figura di palta è grande, la stanno apparecchiando pezzettino per pezzettino, un giorno mettono il bicchiere, un giorno mettono il cucchiaino, così che quando ti portano il piatto forte ti sei già mentalizzato per mangiartelo senza far troppe storie. Questa figura di m*rda coinvolge tantissime dalle più alte cariche dello Stato fino all'ultimo degli youtuber/scrivo sul giornalino/ faccio l'analista militare/meglio che cambi mestiere".
"E così pure il “povero” Zelensky è costretto ad ammettere che gira male, che le riconquiste sono briciole rispetto a quanto perduto, che i soldati sono stanchi e demotivati e che a quanto pare la Crimea non la riconquistano più. Pure Stoltenberg ieri ci ha detto che bisogna prepararsi alle cattive notizie perché “le guerre sono imprevedibili” . Lo dice come se l'Ucraina stesse vincendo fino a un momento prima e che poi purtroppo c'è stato un ribaltamento perché “c'è l'imprevedibilità”.
"E in effetti, ma in quale altro modo l'avrebbe mai potuto dire?. Alla fine fino a una settimana fa la verità che si spacciava come “oppio ai popoli” era proprio questa no? L'Ucraina che nonostante tutto era salda, la Russia che invece era debole e che si andava avanti fino alla vittoria. Prendiamo ad esempio gli articoli ad inizio 2023: ‘la Russia stremata che deve inviare i musicisti per risollevare il morale delle truppe’ ‘la Russia: ingresso in crisi economica di gas per il 2023’ ‘le intercettazioni dei soldati russi che non avevano né munizioni né niente’ ‘esercito e rublo in crisi e Putin non esclude il dialogo’ ‘l'economia russa sull'orlo dell’abisso’ ‘Russia: eserciti in crisi nera: la minaccia che fa tremare Putin’ ‘la grande crisi industriale russa: uno degli effetti della guerra di Putin’ e poi ancora ‘la Russia senza futuro di Vladimir Putin’ (…)".
"Queste cose le dicevano in tanti, tantissimi: lo diceva la Meloni, lo dicevano gli Stati Uniti, lo dicevano i vertici Nato, lo dicevano i consiglieri, gli strateghi militari dei governi, gli analisti militari, e lo dicevano pure in troppi di voi che ripetevano a pappagallo. E invece, guarda un po’ , era tutto il contrario: ‘la Russia che aumenta le forze armate con altri 170.000 soldati’ quindi le forze armate russe passano da 1,32 milioni di militari a 2.200.00. Le mitiche sanzioni alla fine hanno piegato noi. Insomma, possiamo tranquillamente dire che militarmente non ci hanno capito una mazza ed economicamente non ci hanno capito ancor di più una mazza.
Questa guerra non è mai stata solo ed esclusivamente bellica, ma è stata soprattutto mediatica ed è mediaticamente che finirà e i modi sono solo due: o Zelensky lo fanno trovare infiocchettato sotto l'albero di Natale (quindi la destituzione di Zelensky) e se per caso dovesse avvenire all'italiana maniera come nella seconda guerra mondiale potrebbe essere una destituzione da parte dell'esercito ucraino stesso, il che per Putin sarebbe mediaticamente una super vittoria. Oppure, secondo modo, con un Zelensky con la coda tra le gambe e seduto al tavolo dei negoziati firmando degli accordi alle condizioni russe, il che sarebbe per Putin una turbo super mega vittoria.
Nei prossimi giorni sentirete che diranno che questi accordi sono una sorta di “mal comune mezzo Gaudio” e che ‘alla fine entrambi si sono dovuti mettere seduti a firmare’ e questo ‘perché nessuna delle due poteva vincere sull'altra’ E si scorderanno chiaramente di ricordarvi che la conquista militare non è mai stata negli obiettivi russi e questa è stata una guerra di logoramento fin dal primo minuto, dove la Russia aveva tutti i modi, tutto il tempo e tutti i mezzi per tenere botta. mentre quelli e noi ci prosciugavamo, tutti ‘tranne zelensky’ che in guerra se vogliamo è pure ingrassato.
E dopo due anni eccoci qua con le stesse condizioni d'accordo che si sarebbero avute al terzo giorno. La stessa mediazione che, se fatta subito, avrebbe portato ad avere molta più gente viva anziché morta, e con noi che potevamo stare un pochetto meglio anziché molto molto peggio, perché il Generale Inverno non arriva mica solo per loro. Il tutto senza contare le armi sparse un po’ qui e un po’ lì, che come la storia ci insegna tutte le resistenze armate dall'occidente e dagli Stati Uniti sono finite per diventare dei mostri nel cuore dell'Europa, a guerre finite e perse. Ma questa è un'altra storia una storia che sicuramente ci troveremo a raccontare quando ci saboteranno un altro gasdotto perché quello che accade è che quando fai le guerre per procura, sfruttando un altro popolo e le cose poi vanno male, può succedere che quel popolo comincia a vedere il nemico non più in quello che c'ha davanti ma proprio in te.
Quando porti un popolo al massacro a distanza coinvolgendoti quanto basta per lasciarli da soli a morire, mentre tu trai massimo profitto, può venire il sospetto che il vero nemico sei tu. La Russia tratterrà i territori conquistati e li ricostruirà tipo Disneyland e quelli si convinceranno che mentre l'Occidente gli ha portato solo bombe e distruzione, la Russia gli ricostruisce le città. A giochi fatti non sarà più Putin nemico ma te che l'hai portati per mano a morire non passerà molto tempo prima che la delusione dell'abbandono diventi rabbia e poi rappresaglia tra l'altro con le armi che gli ha dato te.
E già abbiamo cominciato ad assistere al peggiore degli smacchi: sentirsi dire dopo due anni che, facendo riferimento alle parole del PD), ‘chiamare i pacifisti filo putiniani, beh, potrebbe essere stato un errore’ . E certo, ma ora è troppo facile e troppo comodo. Com'era? con l'Ucraina fino alla fine? E pure nel male, ora dovete rimettere le bandierine nelle foto profilo, (…) ora voglio vedere, ora dovete insistere dicendo quello che avete detto fino alla settimana scorsa, on ve lo potete permettere cambia suonata altrimenti ci toccherà pensa che noi non eravamo pagati in rubli ma che qualcuno pagato in dollari c'era eccome non valgono io dicevo io intendevo io pensavo eravamo pacifinti no e mo voi fate i bacini fino alla fine pure nella disfatta tanto ormai la frittata l'avete fatta e in fondo non potete perdere la faccia più di così perché alla fine è impossibile perdere la faccia se al posto della faccia c'hai il c*lo".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia