27 Maggio 2023
Kiev è pronta alla controffensiva: “è tempo di riprenderci quello che è nostro” ha detto il comandante dell’esercito ucraino Valerii Zaluzhnyi, commentando un video che ha diffuso su Telegram con la preghiera di “benedire la nostra offensiva decisiva”.
Il video, ripreso dai media locali, è stato anche condiviso sui canali facebook dello Stato maggiore della difesa ucraina negli ambiti della campagna di supporto alle forze armate per la liberazione degli ucraini dalle truppe russe.
Conferme arrivano anche da Oleksiy Danilov segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell’Ucraina il quale dichiara ai media statunitensi che il paese è pronto a sferrare la sua controffensiva che potrebbe avvenire “domani, dopodomani o tra una settimana”. Per Danilov si tratta di un’occasione storica per la quale non sono consentiti errori da parte del governo ucraino.
Qualche ora dopo l’annuncio sui social di Valerii Zaluzhnyi, sono state segnalate diverse esplosioni nel distretto di Berdyansk, attualmente occupato dalle truppe russe. Alcuni video in cui si sentono le esplosioni sono stati divulgati su twitter da diversi utenti.
Le esplosioni più forti si sono registrate nel centro della città, nella zona del porto, Khimik e Vesna, dove sono presenti truppe del Cremlino.
L’Ucraina non apre al dialogo, almeno fino a quando i russi non lasceranno i territori occupati: “Non c'è forza che possa costringere la società ucraina e la leadership al governo a parlare con i russi oggi, finché le truppe russe sono sul nostro territorio” ha scritto su Telegram il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andry Yermak.
Per Zelensky si alla pace, ma prima la vittoria. Lo stesso scrive su Telegram a corredo di diverse foto che ritraggono l’esercito ucraino: “È la pace che trasmetteremo ai nostri figli e nipoti come eredità della presente generazione. Non abbiamo e non vogliamo altre alternative. Ma per trasmettere la pace come eredità, dobbiamo arrivare al giorno in cui possiamo dire che con la nostra vittoria poniamo fine a questa guerra”.
La pace è possibile se l’Ucraina rinuncia alla Nato e alla Ue, tornando allo status di Paese neutrale.
È questa la condizione posta dalla Russia, come fa sapere il vice ministro degli esteri Mikhail Galuzin, nel corso di un’intervista alla Tass.
“Siamo fiduciosi che l'accordo sia possibile solo con la completa cessazione delle azioni militari delle truppe ucraine e delle forniture di armi occidentali. Per raggiungere una pace completa, equa e stabile, l'Ucraina deve tornare al suo status di Paese neutrale e non allineato, sancito dalla dichiarazione di sovranità dello Stato del 1990, e rifiutare di aderire alla Nato e all'Ue”.
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