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Missione Aspides nel Mar Rosso, ok bipartisan della Camera all'operazione dal valore di 42 mln, durerà un anno e saranno impiegate 4 fregate

Il suo quartier generale sarà a Larissa (Grecia). Nella missione verrà impiegata anche il cacciatorpediniere della Marina Militare 'Caio Duilio'

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Nave militare (foto Pixabay)

A poche ore dall’abbattimento di un drone degli Houthi nel Mar Rosso da parte della nave della Marina Militare Duilio, il governo italiano accelera sempre più per quanto riguarda la missione Aspides, ossia l’operazione messa in piedi dai Paesi dell’Unione Europea e che ha lo scopo di tutelare il traffico marittimo in diverse zone a pochi km dalla costa yemenita controllata dagli Houthi. Il suo quartier generale é a Larissa, in Grecia, e avrà come scopo quello di proteggere tutte le imbarcazioni che attraverseranno in particolare lo Stretto di Bad-el-Mandeb, luogo cruciale per tutte le navi mercantili e portacontainer che si avviano verso il canale di Suez. Alla Camera la risoluzione presentata dal M5s é passata con 274 voti a favore, i pareri contrari sono stati invece 6.

Missione Aspides: gli obiettivi e le regole di ingaggio

Quest’operazione non é stata ancora ratificata in via ufficiale, manca ancora l'ok dal Senato, sebbene dallo scorso 26 febbraio, da quando il Consiglio dei Ministri ha approvato la proroga delle missioni internazionali già esistenti e la nascita di altre (come ad esempio l’operazione Levante, riferita però allo scenario di Gaza), tutte le componenti parlamentari sono a lavoro per garantire una piena attuazione di questa e altri missioni molto delicate sul piano geopolitico.

Nella delibera del Consiglio dei ministri si legge che "l’Operazione dell’Unione Europea Eunavfor Aspides intende contribuire alla salvaguardia della libera navigazione e alla protezione del naviglio mercantile in transito in un’area di Operazioni che include Mar Rosso, Golfo di Aden e Golfo Persico, con compiti eminentemente difensivi, estesi alla difesa del naviglio mercantile nella sola area prospiciente lo Yemen e nel Mar Rosso, in coerenza con la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare e in stretto coordinamento con le altre iniziative multi-laterali presenti nella regione".

Costi e navi impiegate

Pe quattro riguarda i costi di questa delicata missione militare, nelle previsioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze si legge che i fondi italiani destinati ad Aspides saranno di 8 milioni di euro (sono fuori dal bilancio comunitario e saranno a carico dello Strumento europeo per la pace), una piccola parte dei 42.550.121 euro garantiti assieme al resto dei paesi europei. Invece al Fondo per le missioni internazionali, il governo italiano garantirà nei prossimi anni ben 1.1569 milioni di euro. Le navi impiegate nella missione saranno invece in totale quattro: sono tutte fregate, e tra queste spunte il cacciatorpediniere lanciamissili italiano 'Caio Duilio' (le altri navi impiegate saranno le fregate Hessen, Luoise-Marie e Hydra, rispettivamente di proprietà della marina tedesca, belga e greca).

Missione Aspides, rischio di escalation con gli Houthi?

Se da Roma e da Bruxelles insistono nel dire che l'operazione Aspides sia di natura difensiva, bisogna attendere le reazioni da parte dei ribelli Houthi. Di certo una missione del genere, in un momento delicato come questo, possiede i crismi di un intervento militare vero e proprio malgrado le parole di circostanza.

Non a caso, pochi giorni il gruppo yemenita aveva fatto sapere di avere intenzione di abbattere ogni nave statunitense e britannica (entrambi i paesi sono impegnati nell'Operazione Prosperity Guardian) che attraversasse lo Stretto di Bad-el-Mandeb e quindi si presume che si comporteranno in egual maniera anche contro le quattro fregate europee, dotate tra l'altro di sistemi offensivi che potrebbero, almeno teoricamente, scatenare una reazione spropositata da parte di tutti gli attori della zona, Houthi compresi, ma non é da escludere anche la presenza di navi da guerra iraniane nei pressi del Mar Rosso.

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