19 Dicembre 2022
Oltre 10 soldati russi fatti prigionieri sarebbero stati uccisi dagli ucraini con colpi d'arma da fuoco alla testa. Lo ha affermato il Ministero della Difesa di Mosca. La notizia risale al 18 novembre scorso, e il Governo di Kiev si era difeso asserendo che i soldati russi avevano solo "fatto finta di arrendersi". Tuttavia, un recente video ripescato sui social da Il Giornale d'Italia smentirebbe la versione dell'Ucraina. I prigionieri sono stati uccisi a Maklivka (Lugansk).
"L'uccisione metodica di oltre 10 soldati russi immobilizzati da parte dei degenerati delle forze armate ucraine con colpi diretti alla testa non può essere presentata come una 'tragica eccezione'", aveva una nota del Ministero della Difesa russo. Secondo il Ministero, "la prova del nuovo video pubblicato del massacro perpetrato da soldati ucraini ai danni di prigionieri di guerra russi disarmati conferma la natura selvaggia dell'attuale regime di Kiev guidato da Zelensky e di coloro che lo proteggono e sostengono".
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La nota infine conclude: "Zelensky e i suoi complici saranno tenuti responsabili dalla Corte della Storia, dei popoli della Russia e dell'Ucraina per ogni prigioniero di guerra torturato e ucciso".
Anche la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha condannato "l'uccisione spietata di prigionieri russi disarmati" e ha chiesto che "le organizzazioni internazionali condannino e indaghino a fondo su questo crimine scioccante". Sempre i merito a queste uccisioni, un portavoce delle Nazioni Unite aveva riferito all'Afp di essere "a conoscenza dei video" e di "esaminarli".
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