Argentina, spara contro Cristina Kirchner ma il colpo non parte: VIDEO attentato

Punta la pistola contro la vicepresidente dell'Argentina, Cristina Kirchner, e spara ma il colpo non parte: il video scioccante fa il giro del web. L'attentato è avvenuto nel quartiere Recoleta di Buenos Aires.

Argentina, spara a Cristina Kirchner ma il colpo non parte: VIDEO dell'attentato

Un uomo ha sparato a bruciapelo contro Cristina Kirchner, 69 anni, puntandole la pistola in faccia. Fortunatamente il colpo non è partito e la Vicepresidente dell'Argentina è salva. La donna era appena scesa dall'auto davanti a casa, nel quartiere Recoleta di Buenos Aires in Argentina, quando l'uomo si è avvicinato con l'arma. Dopo essersi fatto strada fra la folla, ha puntato la pistola in pieno volto sulla Kirchner e ha sparato. Fortunatamente il colpo non è partito e la donna è dunque salva.

Spara contro Cristina Kirchner, ma il colpo non parte

A denunciare poco dopo il fatto è il presidente argentino, Alberto Fernandez, in un messaggio sulla televisione nazionale. L'uomo che ha attentato alla vita della vicepresidente argentina, Cristina Kirchner, “le ha puntato la pistola verso la testa - ha spiegato - ha sparato ma il colpo non è partito”. Fernandez ha definito l'accaduto “l'incidente più grave da quando abbiamo recuperato la democrazia” nel 1983. Ha poi esortato i leader politici e la società civile a ripudiare l'incidente. La conferma del colpo è riportata dal più importante quotidiano argentino: il Clarín.

La ricostruzione dell'attentato con la pistola

La Vicepresidente argentina era scesa dall'auto davanti casa, nel quartiere Recoleta di Buenos Aires, quando l'uomo si è avvicinato con l'arma. Gliel'ha puntata sulla faccia e ha sparato, ma il colpo non è partito. La Kirchner, istintivamente, ha coperto il proprio volto con le mani e si è abbassata.

La settimana scorsa, centinaia di attivisti si erano radunati davanti all'abitazione di Cristina Kirchner. La donna era accusata di frode e corruzione relative all'aggiudicazione di appalti pubblici nella sua roccaforte di Santa Cruz durante i suoi due mandati presidenziali (2007-15). L'accusa ha chiesto una condanna a 12 anni di reclusione e l'interdizione a vita dai pubblici uffici.