23 Giugno 2025
Simone Crolla, Consigliere Delegato di AmCham, in occasione dell'Assemblea Annuale dei Soci e del 110° anniversario di AmCham è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
110 anni di AmCham, cosa significa per voi?
"Sono 110 anni che festeggiamo sempre nuovi record nel commercio tra Italia e Stati Uniti. La Camera di Commercio ha cominciato 110 anni fa con l'inizio della Prima Guerra Mondiale quindi abbiamo attraversato crisi di ogni tipo, natura e intensità. Anche questa crisi che il mondo occidentale sta attraversando un po' per i minacciati dazi della migrazione Trump e un po' per le tensioni geopolitiche non possono che essere risolti passando attraverso i valori del commercio internazionale che ci ricordano che c'è una forza, una solidità e una prospettiva che aiuta a superare anche momenti di incertezza come questo."
Come pensa che si possa risolvere o tamponare la crisi geopolitica in corso?
"È una crisi che ancora non è ben delineata, non si capiscono i potenziali sviluppi, chi verrà più o meno coinvolto nell'allargamento del conflitto e quindi al momento per noi è business as usual, però con un'attenzione particolare alle implicazioni rispetto alla sicurezza nei traffici con un pensiero anche alla storia, perché il 2 aprile 1917, quando gli Stati Uniti entrarono nella prima guerra mondiale, lo fecero per difendere la libertà dei commerci e pensando all'idea che l'Iran possa chiudere lo stretto di Hormuz ritornano in mente le parole di Wilson quando entrò in guerra contro la Germania dell'epoca per mantenere aperti i traffici commerciali marittimi. Quindi, se la storia ci viene in nostro soccorso, questo non può che essere di buon auspicio."
Che aria si respira tra Italia e Stati Uniti?
"L'aria è sempre ottima. Se qualcuno di noi andasse negli Stati Uniti adesso vedrebbe ancora tantissima Italia: i nostri prodotti sono sempre in prima linea nell'essere valorizzati. Gli investimenti americani arrivano nel nostro Paese in maniera sempre più oculata e verticale, quindi c'è sicuramente un grande slancio nei rapporti commerciali, nessuno di noi si fa intimorire dalle discussioni politiche sui dazi, sappiamo come ha detto anche il ministro Giorgetti, che l'eventualità di un dazio permanente universale al 10% è gestibile dalle nostre imprese. Speriamo che non ci sia e che l'Europa faccia alcune delle concessioni che sono doverosamente richieste dal partner americano, ma riteniamo che anche se fossero mantenuti i dazi al 10%, questo non pregiudicherebbe la validità e la forza della relazione commerciale tra Italia e Stati Uniti."
Alla luce delle crisi internazionali in atto e dell'atteggiamento del presidente Trump, c'è un ritorno di antiamericanismo anche in Europa?
"Corretto, questo noi lo temiamo. C'è un reflusso di antiamericanismo in Europa; in Italia purtroppo ogni volta che c'è una manifestazione di piazza si vedono le bandiere bruciate degli Stati Uniti piuttosto che le vetrine imbrattate dei McDonald's. Questo può capitare perché si tratta soltanto magari di un manipolo di facinorosi, però sicuramente un senso di antiamericanismo strisciante sta riaffiorando. E noi, con la nostra assemblea di oggi, in un momento anche particolarmente intenso rispetto alla geopolitica e alle tensioni internazionali che vedono al centro anche gli Stati Uniti vogliamo riaffermare i veri valori, il legame vero che da 80 dopo la Seconda Guerra Mondiale vede questa partnership di grande importanza per la nostra crescita economica e per il benessere cui siamo abituati noi tutti a vivere in questi anni."
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia