23 Agosto 2022
Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, in occasione del Meeting di Rimini 2022, afferma a Il Giornale d’Italia:
“Oggi abbiamo avuto la possibilità di confrontarci rispetto alle dinamiche che possono rappresentare una grande opportunità per i nuclei familiari e per le nuove generazioni, rimettendo al centro la figura dell’uomo. L’agricoltura può esserne sicuramente un modello e - mai come prima d'ora - dobbiamo difenderla con chiarezza e trasparenza dai tentativi di omologazione nelle produzioni di cibi sintetici. Questi creano le condizioni per cancellare la storia di ogni paese, soprattutto per quanto riguarda la biodiversità. Ad oggi l’agricoltura in Italia ha la maggior biodiversità a livello mondiale ed è la più sostenibile sotto punto di vista ambientale. Il cibo sintetico punta, diversamente, a creare una dieta omologata con dei rischi per l’ambiente, dove le emissioni sono 1000 volte superiori a quelle di un’attività a carattere tradizionale. In questo momento abbiamo la necessità di raccontare un tentativo a livello globale che cerca di mettere a rischio uno dei lavori più antichi che ci ha fatto grande il nostro paese.
La crisi e la guerra in Ucraina hanno rimesso al centro il tema dell’agroalimentare e del lavoro che può essere fatto all’interno di ogni paese. Lo sforzo che stiamo chiedendo a tutti i partiti politici in vista delle elezioni è quello di continuare a lavorare: non più, però, sul sistema che ha sempre valorizzato l’emergenza, bensì creando infrastrutture che diano risposte definitive ai bisogni delle imprese. Da anni chiedevamo la realizzazione dei bacini di accumulo, parlo la capacità del nostro Paese di trattenere l’acqua piovana, passando dall’11% al 50%. Se avessimo iniziato questo percorso quando lo chiedevamo, allora quest’anno non avremmo avuto più di 6 miliardi di euro in termini di danno diretto sulle imprese agricole, danni che purtroppo andranno a ricadere sul consumatore e sul cittadino. Serve avere il coraggio di tornare a programmare facendo progetti di medio e lungo periodo e che diano risposte concrete e definitive ai bisogni delle attività produttive.”
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