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Cipolletta (AIFI): “Serve accelerazione dei processi di sostituzione con le energie rinnovabili"

Innocenzo Cipolletta, Presidente AIFI a il Giornale d’Italia: “Abbiamo costatato che il settore del private capital ha risposto a questa esigenza investendo di più e consentendo alle imprese di crescere e ai risparmiatori di avere un buon rendimento”

11 Aprile 2022

Innocenzo Cipolletta, Presidente AIFI a Il Giornale d’Italia: “Il 2021 è stato un anno buono per l’investimento privato nel private capital e nelle attività reali dell’economia perché si è trattato di recuperare un 2020 colpito dalla pandemia e molte imprese hanno bisogno di allargare la capacità produttiva e adeguarla alle trasformazioni che sono state rese necessarie da questa crisi e questo ha significato bisogno di investimento e di capitale. Abbiamo costatato che il settore del private capital ha risposto a questa esigenza investendo di più e consentendo alle imprese di crescere e ai risparmiatori di avere un buon rendimento. Per ora la situazione è positiva abbiamo davanti una fase di guerra difficile da valutare e speriamo finisca presto.”


“La situazione geopolitica sta influendo molto, sta generando un processo inflazionistico elevato e sta anche riducendo gli approvvigionamenti delle imprese, famiglie ed energia. Già abbiamo constatato che i primi mesi dell’anno il PIL sarà in frenata se non addirittura in caduta. Quest’anno avremo un primo semestre colpito da questa guerra, se questa dovesse terminare, come speriamo tutti per problemi umanitari, allora si potrà recuperare, se dovesse continuare dobbiamo cambiare completamente scenario.”


“La transizioni energetica sta diventando ancora più urgente di quanto non lo fosse prima, accanto alla salvaguardia delle necessità del clima, oggi c’è il problema della diversificazione delle fonti di approvvigionamento visto che una parte consistente dell’energia viene dalla Russia, il Pese che ha scatenato la guerra e che deve essere sanzionato. Io mi auguro che gli operatori e il Governo operino verso un’accelerazione dei processi di sostituzione con le energia rinnovabile, le uniche che non dipendono dall’estero. Da questo punto di vista ci sarà un’accelerazione e nel breve termine bisognerà far fronte ad eventuali carenze di gas che potrebbero rimettere in discussione centrali che operano con il fossile più inquinante come il carbone, probabilmente sarà unprocesso alternato di arretramenti e accelerazione.”

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