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SACE, Alessandro Terzulli: "Il conflitto russo ucraino avrà varie conseguenze sulle imprese italiane"

Alessandro Terzulli, Chief Economist SACE a Il Giornale d'Italia: "La Russia nel 2021 ha rappresentato per l'Italia 7,7 miliardi di export. Si tratta del 14esimo mercato di riferimento per il nostro Paese. L'export verso la Russia non si azzererà ma subirà delle conseguenze forti nel 2022"

03 Marzo 2022

Alessandro Terzulli, Chief Economist SACE, in occasione della presentazione della Risk Map 2022, ha affermato a Il Giornale d'Italia: "Anche nell'edizione 2022, la sedicesima, la nostra mappa dei rischi ha l'obiettivo di fornire una bussola alle imprese italiane esportatrici per individuare i rischi di diversa natura che possono trovare nelle diverse geografie".

"Le principali novità di quest'anno? Per quanto riguarda il rischio del credito, di un mancato pagamento, c'è una sostanziale stabilità: non c'è un ulteriore aumento del rischio del credito. L'aspetto negativo è che non c'è una forte inversione di tendenza dopo il forte peggioramento che ha caratterizzato alcuni Paesi nel 2021. Questo è un punto da tenere in considerazione con riferimento soprattutto ai rischi del rischio corporate, ossia verso società non finanziarie".

"Nel 2022 avverrà un consolidamento della crescita, segnato dall'eredità degli interventi fiscali e monetari fatti durante la crisi pandemica. Questi hanno fatto bene alla crescita delle economie ma è inevitabili che siano delle ricadute sul debito. Questo non vuol dire che ci sarà un generale fallimento in questo ambito, ma sicuramente occorre cautela. Soprattutto in un momento in cui, dopo l'aumento dei tassi da parte della Fed nel 2018, le condizioni finanziarie globali stanno cambiando. Probabilmente nei prossimi giorni vedremo degli ulteriori rialzi e, in particolare per i Paesi emergenti, un maggior costo del debito potrebbe portare a delle insolvenze. Il consiglio è di continuare a cercare queste controparti sui mercati esteri ma selezionando con attenzione".

"Tra i rischi ovviamente ci sono anche quelli politici. Purtroppo, rispetto allo scorso anno, vediamo un peggioramento a causa della crescita della violenza politica. Il conflitto russo ucraino avrà varie conseguenze sulle imprese italiane. Prima di tutto in Russia, dal punto di vista del credito e dei rischi politici. In seguito alle sanzioni occidentali, la Banca Centrale Russa ha dovuto aumentare i tassi di interesse dal 9,5 al 20% e il rublo si è deprezzato del 50% sul dollaro. È chiaro che le conseguenze economiche non si abbatteranno solo sulla Russia ma anche sui suoi principali partnership economici".

"Ancora prima della guerra, stavamo vivendo un aumento dei prezzi delle materie prime dovuto a uno squilibrio di domanda e offerta dopo lo shock pandemico. Chiaramente la crisi derivata dal conflitto si somma a quest'ultima, portando i prezzi di alcune commodities come il gas naturale. Alcuni governi stanno cercando di attuare misure per contrastare l'aumento delle bollette energetiche".

"C'è poi il settore commerciale. La Russia nel 2021 ha rappresentato per l'Italia 7,7 miliardi di export. Non è una cifra enorme rispetto ai 516 miliardi di export complessivo però la Russia è il 14esimo mercato di riferimento per l'Italia. L'export verso la Russia non si azzererà, però chiaramente subirà delle conseguenze forti nel 2022 in seguito a questa escalation. C'è l'export di servizi che fondamentalmente vuol dire turismo in un contesto com'era quello pre pandemico in cui il turista russo cresceva in termini di presenze e di capacità di spesa in Italia e quindi ci sono vari canali. La sintesi è che per l'Italia, ma anche per tutta l'area dell'euro, ci sarà una minore crescita di quella che si poteva prevedere nel 2022 in un contesto in cui la ripresa continuerà, non si fermerà, non ci sarà un'inversione di tendenza. Sarà minore rispetto alle stime di inizio anno, quindi rallentamento rispetto alla crescita prevista ma non arresto di questa crescita e questo sarà importante anche in base alle leve fiscali monetarie che i vari paesi intraprenderanno per fare in modo che la ripresa in corso non si fermi", conclude.

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