19 Ottobre 2021
"È possibile avere un welfare integrativo in due modi: da un alto coordinandoci tra pubblico e privato su un effettivo finanziamento integrativo di prestazione, investendo sempre di più su quelle aree che non sono coperte". Così Paolo De Santis, Chief Health and Welfare Generali Italia, a Il Giornale d'Italia.
"Dall'altro lato, raccogliendo la sfida del sistema sanitario di lavorare insieme sui percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali in modo tale che le persone vengano accompagnate integralmente e non soltanto quando hanno bisogno di singole prestazioni.
Dal lato assicurativo, lo scorso luglio Generali ha lanciato un nuovo prodotto che sarà accanto ai clienti per l'intera durata della loro vita. In questo senso è chiaro il nostro sforzo riguardo la prevenzione e la salute delle persone.
Inoltre, forniamo una serie di servizi molto chiari sulla prevenzione e sull'accesso alle cure della telemedicina, abbiamo annunciato investimenti da circa cinque milioni sull'innovazione delle cure e sull'invecchiamento attivo.
In questo momento di ripartenza bisogna puntare sul welfare e sulla salute, condizione necessaria per la produttività delle persone. Abbiamo visto durante il difficile periodo della pandemia che i Paesi che hanno messo in campo risorse per welfare sono ripartiti prima e prima, mentre Paesi che non ci sono riusciti, a causa di vincoli di bilancio o altri motivi, hanno fatto più fatica".
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