19 Ottobre 2021
"È un summit a livello internazionale che si inserisce all'interno dei lavori del G20. Abbiamo discusso delle sfide che gli assicuratori hanno davanti, trovando grande assonanza sui temi dall'Italia all'Australia, fino al Giappone. Affrontiamo più o meno tutti gli stessi problemi". Così Maria Bianca Farina, Presidente di Ania, a Il Giornale d'Italia.
"Tra i temi emersi, primo tra tutti è la transizione verso un'economia sostenibile ed è stato sottolineato il ruolo degli assicuratori in questo ambito. Da una parte perché, essendo investitori istituzionali, possiamo indirizzare le risorse verso asset sostenibili e così partecipare in maniera concreta alla transizione. D'altra parte, sono stati messi in luce i cambiamenti climatici e i conseguenti eventi catastrofici, che sono sotto gli occhi di tutti. E in questo campo l'Italia è un passo indietro. Non c'è ancora un sistema strutturato che gestisca ex ante le conseguenze dannose di questi eventi. Abbiamo quindi chiesto che da noi venga fatto quello che già avviene in altri Paese europei: che una partnership pubblico-privata metta a fattor comune risorse e competenze.
Un altro tema importante è il welfare. In tutto il mondo i sistemi si sono rivelati carenti davanti alla tragedia della pandemia. Vedremo se le misure emergenziali prese potranno diventare strutturali all'interno del nostro sistema. Ovviamente per avere un welfare così importante e integrato servono risorse, e questo discorso vale anche per gli altri Paesi. Come tutti sappiamo, in Italia c'è una tassazione molto alta. Quindi, nuovamente, abbiamo chiesto una partnership che unisca risorse pubbliche e private.
Noi assicuratori già paghiamo pensioni e rendite: è nel nostro DNA fare questo tipo di mestiere. Pensiamo che la strada da seguire per il futuro sia un welfar integrato che metta insieme salute, pensione e assistenza. Come sapete, l'età media dell'Italia si è alzata molto. È necessario ad esempio che si curi la non autosufficienza degli anziani, in questo momento quasi tutta sulle spalle dei privati, e che si dia un supporto per le lunghe degenze. Queste risorse possono, appunto, essere ricavate da un'unione tra pubblico e privato".
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