22 Settembre 2021
“Noi oggi abbiamo ripreso un accordo che avevamo già fatto con le principali banche italiane qualche anno fa e abbiamo ritenuto che c’era la necessità di adeguarlo ai bisogni e alle esigenze delle imprese- dichiara a Il Giornale d’Italia il Presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti - perché è cambiato il mondo, il modo di produrre, sono cambiate le aziende, è cambiato il contesto nazionale e internazionale, quindi assieme al nostro partner finanziario che sono le principali banche del paese, abbiamo ritenuto necessario adeguare ai bisogni diversi. “
E sulle difficoltà di ripartenza di alcuni settori, come l’automotive Bonometti risponde:“ Noi come sistema Lombardia stiamo facendo tutti gli sforzi per cercare di creare le condizioni, far crescere e difendere questa regione che ha dato e ricevuto molto, che è caratterizzata proprio per la laboriosità, per avere un tessuto industriale ormai diffuso, di avere delle eccellenze, di essere una delle prime regioni in termini di produzione a livello europeo, che è in grado di competere con i quattro motori dell’Europa, però dobbiamo anche preoccuparci dell’evoluzione, e dei cambiamenti”.
“Una delle filiere su cui siamo molto concentrati e preoccupati è quella dell’auto, se dovessero passare le proposte, così come sono state fatte alla Commissione Europea, ci troveremmo in grosse difficoltà perchè assisteremmo alla chiusura di molte aziende, alla perdita di centinaia se non migliaia di posti di lavoro e quindi abbiamo fatto delle proposte ai nostri colleghi francesi e tedeschi condivise, la abbiamo fatte anche al Governo e ci auguriamo che il Governo italiano e il Presidente del Consiglio si facciamo interprete di questo pericolo che corre l’industria europea dell’auto, con la sua autorevolezza, con la sua forza possa coagulare intorno a un progetto per l’auto europea anche la condivisione delle altre nazioni. Noi non siamo contro la decarbonizzazione, siamo per la neutralità tecnologica, vorremmo rivedere i parametri di scadenza del 2030-35 per quanto riguarda l’emissione, nei tempi e nei contenuti. Una transizione così travolgente non può essere fatta in tempi ristretti, da un parte dobbiamo dare il tempo alle aziende di trasformarsi, di saper cogliere le opportunità della transizione ecologica, - conclude Bonometti - dall’altra parte dobbiamo creare le infrastrutture perché questa transizione possa essere concretamente realizzata.”
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