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Bazoli (Brescia Musei): "Mostra Ceruti e LaChapelle, portiamo in USA il nostro patrimonio"

Francesca Bazoli presenta le mostre “Miseria & Nobiltà. Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento” e “David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land”

23 Febbraio 2023

"Una esposizione per valorizzare e far conoscere al grande pubblico, anche internazionale, uno dei grandi maestri del realismo italiano, Giacomo Ceruti"

Questo l’obiettivo delle mostre inaugurate nei giorni scorsi a Brescia presso il Museo di Santa Giulia e la Pinacoteca Tosio Martinengo, come ha raccontato Francesca Bazoli, Presidente Fondazione Brescia Musei, in occasione di una visita a “Miseria & Nobiltà. Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento” e “David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land”.

"Un programma espositivo che vuole contribuire a portare il nome di Brescia, la sua storia e il suo patrimonio, all’attenzione della comunità internazionale. Questo progetto infatti è una co-produzione tra Fondazione Brescia Musei e il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, dove la mostra farà tappa a partire da luglio", conclude Bazoli. 

Una iniziativa realizzata con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Special Partner di Fondazione Brescia Musei, e che è sicuramente tra gli appuntamenti più significativi del calendario di eventi legati a Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land

David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land è una mostra fotografica originale, che presenta un’opera inedita eseguita dal celebre artista americano per Brescia e ispirata alla produzione pauperistica di Giacomo Ceruti. La Pinacoteca Tosio Martinengo, il museo che conserva il più alto numero di opere di Ceruti nel mondo, ospita questo scatto per narrare, attraverso un linguaggio nuovo e contemporaneo, le sale solitamente dedicate al pittore degli ultimi. Insieme alla serie Jesus is my homeboy (2003), la nuova fotografia di LaChapelle si insinua tra le fitte pieghe del presente, per fornirne un’interpretazione attenta e consapevole della marginalità: un’ode alla decadenza sociale.
 

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